Giancarlo Marocchi, 329 presenze in serie A tra Juve e Bologna, ha vinto uno scudetto, due coppe Uefa e una Champions League. Oggi è opinionista di Sky. Dopo la sosta la serie A riprende con cinque squadre in testa alla classifica: segnali di equilibrio? «Me lo auguro, sarebbe bello assistere ad un campionato incerto sino alla fine, con diverse squadre a maggio in lotta per lo scudetto. Ne guadagnerebbe lo spettacolo e la competitività. Lo scorso anno quasi subito la sfida si è ridotta a Juve e Napoli».
La lotta per il vertice si può effettivamente allargare a più squadre? «Senza dubbio. Oltre a bianconeri e azzurri, c’è una Fiorentina che affascina, le milanesi sempre in agguato, una Roma che può dire la sua sino al termine. Sarà lotta aperta».
Nella griglia di Marocchi chi c’è in pole position? «La Juve resta favorita, alle sue spalle ci sono Napoli e Fiorentina. Entrambi i club hanno sviluppato progettualità molto interessanti ed apprezzabili. Migliorare non è mai facile e non sempre si può seguire la strade dei piccoli ritocchi anno per anno. Viola e azzurri hanno scelto la strada della svolta e questo mi piace».
Rispetto ai toscani, il Napoli ha cambiato decisamente pelle. «Ha fatto bene: ha sostituito l’allenatore e ha ceduto Cavani. Ha avuto coraggio nel voltare decisamente pagina. Mi piace chi non ha paura di mutare pelle, seguendo un’idea e un progetto precisi: al Napoli e a De Laurentiis vanno tutti i miei apprezzamenti».
L’Inter di Mazzarri può essere la mina vagante? «Per i nerazzurri è l’anno zero, anche perché sta cambiando compagine societaria. Dal punto di vista tecnico c’è un’inversione di tendenza, con Mazzarri può rigenerarsi, ma occorre tempo».
Dove può arrivare il Milan dei colpi last minute Matri e Kakà? «Ha pensato bene di affiancare l’ex juventino a Balotelli, il colpo Kakà è uno dei tentativi di smuovere la storia, di dare slancio al progetto, sappiamo quanto Galliani tenga a tutti gli ex rossoneri. Non so se il Milan è pronto per lo scudetto subito, l’attacco è molto forte, la difesa decisamente di meno».
Per Juve, Napoli, Milan, Lazio e Fiorentina inizia un tour de force di 7 gare in 17 giorni: quanto può incidere sulla corsa allo scudetto? «Qualcosa toglie, soprattutto è la Champions che sicuramente condiziona perché consuma energie nervose. Il Napoli ha il gruppo più difficile ma è abituato alle imprese, è andata meglio a Milan e Juventus».
Il Napoli può fare strada in Champions? «Ha le carte in regola per stupire. Mi sembra di capire che Benitez voglia alternare 16-17 giocatori senza soluzione di continuità: è un percorso interessante».
Marocchi, ritiene che la rosa del Napoli sia completa per affrontare le tre competizioni? «Non penso che servano 22 titolari, ne bastano 16 con qualche buon rincalzo. La tenuta della difesa va verificata col tempo, sarà importante il lavoro di Maggio e di Zuniga sulle fasce».
Higuain ed Hamsik sono le chiavi del successo del Napoli? «Con Mazzarri Hamsik è cresciuto, ma lo slovacco è migliorato a prescindere anno per anno. Benitez gli ha inoltre disegnato addosso la posizione ideale nel modulo che adotta: ha maggiore libertà, è più vicino alla porta, sarà letale. Higuain mi ha impressionato molto favorevolmente, è altruista e ha i movimenti giusti: è stato un grande acquisto».
Quanto i destini azzurri dipenderanno da Benitez? «Abbastanza. All’Inter non è andata bene ma non fu solo colpa sua, nel Napoli si è inserito benissimo. De Laurentiis ha fatto la scelta migliore possibile e, ripeto, ha avuto coraggio. Da premiare».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
S.D.
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