No. Non è come una salto della quaglia. Per Marisa Laurito non ci sono dubbi: «Fischiare Lavezzi è un segno di ingratitudine. Non si può e non si deve fare. Può succedere, nella vita come nello sport, che le strade si separino ma questo non cancella tutto ciò che di bello si è vissuto insieme, i gol e le magie che ha regalato in campo».
Signora Laurito, i napoletani sognavano un più concreto segno di attaccamento alla maglia?
«Magari cambierà idea, chi lo sa. Ma è ovvio che un professionista valuti offerte e ipotizzi delle svolte nella propria carriera. Umanamente comprensibile, mi pare».
Quindi non è come un salto carpiato che nessuno immaginava?
«Io da tifosa storica del Napoli ci resterai se andasse a giocare nella Juventus o nel Milan. E comunque mi auguro ancora un suo ripensamento e che alla fine resti nel Napoli».
E se non ci fosse, se andasse via?
«Lo ri-accoglierei tra mille applausi e una ovazione. Anzi organizzerei una festa al San Paolo. Tutta per lui. Ha dato tanto al Napoli o mi sbaglio?».
No, però adesso qualcuno pensa che sia divenuto un ingrato?
«I giocatori bravi come lui sono anche dei grandi incantatori: i tifosi li sentono loro per sempre. Ma non è così».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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