La verità è nel mezzo: ma mai che ce ne fosse una sola. Al mercato non si può: perché ciò che vale stasera è già stato cancellato all’alba. La verità va cercata inseguendo (anche) un tweet: e quando Mario Suarez cinguetta «Me gusta l’Italia» , resta palpabile semplicemente un indizio, aspettando le prove. L’Italia, la sua Italia, può essere (pure) Napoli, la città che l’ha inseguito nel gennaio scorso: è l’indicazione d’un percorso, non un tragitto annunciato. Poi c’è il bivio, che conduce in Francia, sempre e comunque da Maxime Gonalons, al quale Napoli «gusta» assai: perché per ora, almeno per il momento e fino a suggerimenti contrari, si resta lì, nel bel mezzo d’una verità da scovare, tra Madrid e Lione.
L’IDENTIKIT. Il regista che t’aspetti deve avere personalità, fisicità, capacià di palleggio, senso tattico e geometrico, i piedi anche buoni: in organico c’è Jorginho, e c’è anche Inler, ci sono Behrami e Dzemaili che avvertono il peso delle valigie, e dunque due posti (teoricamente) vacanti. C’è Maxime Gonalons (25) che resta in sensibile vantaggio sugli altri, perché di lui Benitez si fida, sa quel che è in grado di garantire, sa che può assicurare ciò che serve al Napoli, sa che è in linea con i profili d’un progetto che tiene vivi alcuni presupposti: l’età, il fair paly finanziario, il rispetto di principi ai quali resta abbracciata una società che vuole garantirsi il futuro. Il problema, almeno uno di questi, è nella difficoltà di ammorbidire quel Lione che avanza sempre pretese rilevanti: si viaggia intorno ai diciassette milioni di euro, che sono cifra ragguardevole, soprattutto in tempi di crisi. E poi c’è il precedente d’inizio anno, quando una parola divenne carta straccia, quando all’improvviso una stretta di mano venne azzerata dal dietro-front di Aulas. Al tavolo c’è un posto vacante, perché De Laurentiis non andrà ad accomodarsi; ma intanto le diplomazie restano al lavoro e poi le strategie del mercato sono immutabili: se ne parlerà, un giorno, ognuno sapendo che l’altro ha una propria idea da inseguire. Il Napoli è nella piena consapevolezza di dover acquistare ma lo farà senza lasciarsi trascinare in aste o in corse folli: se il Lione scende su livelli ragionevoli di negoziato, la trattativa potrà decollare; altrimenti si guarderà altrove.
OLA. A Madrid c’è un altro centrocampista che può interpretare appieno le esigenze di Benitez: su Mario Suarez (27) si sono già spesi litri d’inchiostro e lo spagnolo resta una tentazione, ma anche un interrogativo, perché di sconti guai a parlarne. La clausola rescissoria fissata dall’Atletico Madrid è di ventisei milioni di euro, una enormità; però poi chissà, magari si può dialogare o comunque provare a cogliere quel desiderio espresso dal centrocampista attraverso centoquaranta caratteri o giù di lì. «Me gusta l’Italia» . Al Napoli «gusta» Suarez, ma la distanza resta siderale e varrà la pena accomodarsi lungo la riva ed aspettare che qualcosa muti, nello scenario internazionale.
FUMO DI LONDRA. Poi c’è la scappatoia, una via di fuga nella quale magari intrufolarsi: non siamo alle terze scelte, ci mancherebbe, perché Sandro Raniere Guimares Cordeiro (25) per chiunque semplicemente Sandro, brasiliano di stanza al Tottenham, ha sempre affascinato Benitez e il Napoli. Pure in questo caso ci sono calcoli da fare – e vale per chiunque – perché in Inghilterra se la passano meglio che altrove e non ci sono ristrettezze economiche: ma Gonalons sta davanti al gruppettino, da un bel po’; e dietro c’è il resto. La verità si nasconde là in mezzo, almeno così pare.
Fonte: Corriere dello Sport
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