Il tecnico che ha lanciato Marek Hamsik nel Brescia, Mario Somma, ha rilasciato un’intervista a generazioneditalenti.com:
Hamsik al Milan e Pastore al Napoli” dice in esclusiva a Generazioneditalenti.com. “Ci guadagnerebbero in quattro: Zamparini che cederebbe Pastore alla cifra che richiede, il Napoli che avrebbe un giocatore con le caratteristiche specifiche del trequartista, Hamsik perché andrebbe a giocare in una grande squadra e il Milan che prenderebbe il giocatore ideale per il gioco di Allegri“.
Marek è arrivato in Italia, nella Primavera del Brescia, nel 2004. Gino Corioni lo acquistò dallo Slovan Bratislava per 60mila euro. Arrivò a metà settimana e partecipò subito all’allenamento della Primavera, senza conoscere una parola di italiano. “Al sabato – ha spiegato tempo fa Sergio Montanari, ex preparatore atletico del Brescia e oggi sindaco di Monticelli, un piccolo paese in provincia di Piacenza – mister De Paola lo mise in campo dal primo minuto nella gara col Modena e Marek prese immediatamente in mano le redini del centrocampo“. Nello stesso anno Hamsik esordì in serie A, mentre la stagione successiva, in B, scese in campo 24 volte. La consacrazione definitiva arrivò nel 2006 con Somma in panchina. “Era un ragazzo giovanissimo – racconta il tecnico – ma di grandi potenzialità, anche se doveva ancora dimostrarle del tutto. Avevo carenza di esterni e così all’inizio lo schierai da terzino sinistro, a testimonianza della sua grande duttilità. Giocò qualche partita in quel ruolo e poi, con il passare del tempo, tornò a centrocampo, da dove non si mosse più“.
C’è quella storia del rigorista. Somma la ricorda ancora. “Quando arrivai chiesi alla squadra chi fosse l’incaricato di battere i rigori. I giocatori mi dissero che in passato avevano avuto esperienze negative e che nessuno si sentiva di assumersi la responsabilità di diventare il rigorista. Così preparai un allenamento specifico e alla fine il migliore risultò essere proprio Hamsik. Alla seconda o terza partita di campionato, contro il Treviso, ci fischiarono un rigore a favore. Era il 94′ ed eravamo sull’1-1. I compagni di squadra presero il pallone e lo consegnarono a Marek, a testimonianza della grande fiducia che tutti, nonostante la giovane età, riponevano in lui“. Hamisk è uguale ad allora: i capelli impomatati, i tatuaggi, gli orecchini, i calzettoni abbassati sui polpacci. “Lo vedo come mezzala destra in un centrocampo a tre. Grazie agli ottimi tempi di inserimento – prosegue Somma – può fare anche il trequartista, ma il suo ruolo naturale è in mezzo. E dirò di più: a mio parere non ha ancora espresso tutte le sue potenzialità“. Napoli o Milan, Hamsik l’anno prossimo debutterà in Champions League. “Non avrà particolari problemi. Ha una grande intelligenza tattica – dice ancora Somma – e sono convinto che farà bella figura anche nell’Europa che conta“. La cresta ingellata è sempre lì, ma Hamsik, in caso di passaggio al Milan, potrebbe ridarci un taglio.
Si ringrazia il sito amico generazioneditalenti.com per averci fornito questa preziosa intervista. Clicca qui per leggere l’articolo originale.
La Redazione
C.T.
Fonte: generazioneditalenti.com
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