Il DT dell’Udinese Pier Paolo Marino alla TV ufficiale del club friulano è tornato a parlare di Udinese-Juventus.
“Non mi era mai capitato di vedere delle proteste alla fine del primo tempo perché non era stato dato il recupero.
Questo è stato uno strumento di pressione nei confronti dell’arbitro. Io ero li vicino e ho anche tranquillizzato l’arbitro perché era un fatto strumentale.
Non è possibile che, quando mancano ancora 45 minuti da giocare e con un solo gol di differenza tra le due squadre ci si lamenti per un minuto di recupero.
Questa cosa mi ha disturbato molto, l’assegnazione di un calcio di punizione alla Juventus nel momento decisivo della partita mi rattrista.
Da ex arbitro e da dirigente navigato sono sempre stato contro questo tipo di pressioni psicologiche nei confronti dell’arbitro. Questi momenti ricordano le invasioni degli emiri ai Mondiali e sono fantasmi del passato che non devono essere ripresi.
Non è un discorso contro Paratici ma contro una mentalità: quella di andare a condizionare psicologicamente l’arbitro. Chi è sportivo non deve farlo, andare a condizionare l’arbitro durante una gara è aberrante.
Io in quanto Direttore Tecnico sono autorizzato ad andare in panchina
Per quanto riguarda la punizione io non capisco se uno arriva prima sul pallone non vuol dire che ha subito fallo, ma vuol dire che è stato bravo ad anticipare. Larsen non tocca l’avversario. Cuadrado è uno specialista del tuffo: lui arriva prima sul pallone e quando si accorge che l’avversario può toglierli la palla si tuffa. Inoltre, per influenzare l’arbitro fa finta di cadere con le mani sul pallone ma in realtà vuole condizionare l’arbitro per farsi dare una punizione. È una tattica che molti giocatori esperti usano. Questa per me è una punizione per l’Udinese per fallo di mano di Cuadrado. Dopo la pantomima dell’intervallo tutte le cose a metà sono state indirizzare a favore della Juventus.
Il regolamento non permette a chi non è in elenco di sostare attorno alla panchina o al rettangolo di gioco. Anche il potere di Chiffi su coloro che non appaiono sulla distinta è limitato perché in questo caso è la Procura Federale che deve intervenire. Il direttore di gara può espellere o punire solo le persone che si trovano in panchina”.
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