Pierpaolo Marino, ex ds del Napoli, è intervenuto ai microfoni di Radio Goal in onda sulle frequenze di Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: “I paragoni da stagione a stagione sono sempre relativi, è meglio tener presente solo l’immediato. Non dimentichiamoci che lo scorso anno il Napoli ebbe un approccio al campionato con un modulo diverso, Sarri stava andando in difficoltà nelle prime partite sprecate con un modulo non digerito dalla squadra e che poi fu cambiato con il Club Bruges. L’esperimento che fece Sarri lì andò bene. Non è un parametro accettabile paragonare la percentuale realizzativa di quel Napoli e di questo Napoli. Il Napoli non segna con la prima punta. Gabbiadini è prima punta, non ha le caratteristiche ideali per quel modulo lì, ma anche Gabbiadini non ha avuto quella fiducia forte che bisogna dare ad un giocatore ancora giovanissimo, che è sempre sotto esame. Il Napoli ha iniziato il campionato con Milik e Gabbiadini, la Juventus ha un parco attaccanti tale che se si fa male Dybala nessuno se ne accorge. Il Napoli, se cedeva Gabbiadini, doveva prendere due punte. Senza cederlo, doveva prendere un attaccante che accettasse anche la panchina, un pò come Lapadula. Un’altra punta di ruolo serviva, poteva tornare alla base anche Zapata che sta facendo bene a Udine. Zapata è proprio il centravanti che vuole Sarri, che gioca spalle alla porta, che fa salire la squadra. Se il Napoli a gennaio cede Gabbiadini o lo usa come merce di scambio, ce ne vuole ancora un’altra di punta. Milik tanto può tornare presto così come più tardi, può avere dei problemi. Non è un giocatore che dopo 4 mesi può essere pronto nell’immediato. Il ragazzo parla di primavera, vuole andare con calma per evitare di fare la fine di un Pepito Rossi ad esempio. Su Reina? Mi sembra nel piccolo di riaffrontare il discorso fatto per Buffon settimane fa. Reina è importante per questo Napoli, nello spogliatoio così come in campo. Come tutti i grandi portieri fa errori, mi sembra presto e ingrato mandarlo in pensione in anticipo. Del resto il Napoli non ha alternative di spessore. Non bisogna mandare tutte le domeniche i giocatori nel tritacarne. Lo stesso discorso vale per Gabbiadini, lo si è perso così. Quando un giocatore ha la fiducia a termine, e deve essere preoccupato di essere sostituito al primo, secondo stop sbagliato, non rende al meglio delle sue potenzialità. Sull’Atalanta? Non mi aspettavo l’Atalanta così in alto, mi aspettavo una salvezza tranquilla. Da 6-7 partite, intelligentemente Gasperini, che rischiava la panchina, ha rischiato tutti i giovani che aveva che stanno trascinando la squadra giocando da fuoriclasse. Sono superiori ai giocatori delle squadre medio-alte, hanno rilanciato l’Atalanta. Caldara, Gagliardini, Conti, sono tutti prodotti della mia Primavera. Questi ragazzi non stanno facendo giocare Grassi che forse è il più esperto di questi. L’Atalanta ha una cultura di settore giovanile, è il trionfo di chi crede nei giovani. Se poi hai un allenatore che ci crede, allora si può avere un rilancio. Si veda anche il Milan con Locatelli e Donnarumma.”
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro