Pierpaolo Marino, ex direttore generale del Napoli, conosce bene Manolo Gabbiadini. Lo rivolle all’Atalanta, dopo il campionato al Cittadella, e fu proprio lui a cederlo successivamente in comproprietà alla Juve per 5,5 milioni di euro prima di passare in prestito al Bologna.
Marino, che calciatore è Gabbiadini?
«Nasce come prima punta anche se le cose migliori le ha espresse da esterno quando passò al Bologna. E’ un attaccante velocissimo, con un ottimo controllo della palla in corsa ed una rapidità d’esecuzione impressionante. Quel sinistro potente e dalla traettoria a zig zag diventa micidiale per i portieri. Non sembra ma è anche muscolare. Un giocatore eccellente».
Come mai ve ne privaste, seppure in comproprietà?
«Avevamo già Denis come prima punta che quell’anno segnava anche tanto. Non c’era abbastanza spazio per Gabbiadini. Esplose a suon di gol però nell’Under 21 di Ferrara che si qualificò agli Europei. E la Juve si fece avanti in maniera concreta».
E’ vero che lei lo aveva proposto prima al Napoli?
«Sì, ne parlai con De Laurentiis. Bigon effettuò anche un sondaggio ma poi lasciarono perdere. Non ne conosco i motivi. Forse ritennero la valutazione alta o forse non piaceva al tecnico di allora. Sta di fatto che la Juve accettò la compartecipazione a quella cifra».
Che ragazzo è?
«Introverso, parla poco, il classico bergamasco di poche parole. Ma come professionista è esemplare e ambizioso. Si applica molto. Insomma, un ragazzo a posto sotto tutti i profili, esigente con se stesso e con grande voglia di giocare»
Come spuntò, poi, la Sampdoria?
«Successe dopo il campionato nel Bologna. Io stavo trattando con la Lazio che però non offriva più di cinque milioni di euro. La Samp, invece, si spinse fino a cinque e mezzo ma furono il calciatore ed il suo procuratore a preferire Genova».
Le ricorda qualche calciatore del passato? A chi si potrebbe accostare?
«Con le debite proporzioni e senza voler fare alcun paragone, per certi colpi e alcuni movimenti mi ricorda vagamente Gigi Riva. Di sicuro il Napoli ha messo a segno un ottimo colpo di mercato»
Insomma lei lo vede meglio da esterno o da centrale?
«Gabbiadini va meglio da esterno e se parte da lontano ma l’ho visto agire persino da esterno alto in un centrocampo a quattro. Ricordo che Cavani nasceva esterno e che nel Napoli ha segnato una valanga di gol da centrale. Mi auguro che con Gabbiadini accada il contrario, un centrale che possa esplodere da esterno. Lo sapete, il Napoli resta sempre nel mio cuore».
Fonte: Corriere dello Sport
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