Pierpaolo Marino, ex direttore sportivo del primo Napoli del dopo-fallimento, interviene, in occasione del nono anniversario dell’era De Laurentiis, a Marte Sport Live. Ecco quanto evidenziato dalla Redazione di IamNaples.it:
“E’ curioso che, proprio nella settimana del nono anniversario dell’era De Laurentiis, inaugurata per l’appunto dal presidente e da me, mi ritrovi a giocare, da avversario, con il Napoli. E’ una cosa molto emozionante. Ricordo che il primo incontro con De Laurentiis fu molto particolare. Lo sentì la prima volta per telefono, mi chiamo dicendomi chi fosse, ma erano le 7 del mattino e prima di appurare si trattasse davvero di lui, fui molto scettico. Era una vera mitraglietta, per quanto parlava e mi diede appuntamento in Svizzera. All’epoca, però, ero vice-presidente ed amministratore delegato dell’Udinese, una squadra alle soglie della Champions, ma mi recai ugualmente all’appuntamento per buona educazione e rispetto verso l’uomo De Laurentiis. In una notte in albergo, però, il futuro patron azzurro riuscì a convincermi, poi tutti sanno com’è andata. Hamsik? Un gran colpo della nostra gestione, ma devo ammettere che fu quasi casuale: ero a Modena per visionare Milanetto in un Modena-Brescia, ma rimasi colpito da un giovanissimo centrocampista slovacco con la cresta. Fisicamente non era così prorompente come ora, ma aveva già i colpi del grandissimo. Zuniga? Quando me ne andai mi accusarono di aver sbagliato l’acquisto, mi dicevano che era un controsenso avere un destro che gioca a sinistra, ma io rispondevo sempre dicendo che in Nazionale il ragazzo era abituato a ricoprire quel ruolo facendo sempre molto bene. Il tempo mi ha dato ragione ed oggi pur di trattenere Zuniga gli si offre un contratto da top player. All’epoca lo pagammo 8 milioni, credo oggi valga molto di più. Gli anni a Napoli? Belli ed intensi, non era facile salire di categoria ogni anno e puntare alla vittoria finale ogni volta: ogni estate c’era moltissimo lavoro da fare sul mercato, la squadra la si doveva fare quasi da capo. In B, poi, ritrovammo la Juve del dopo calciopoli ed il Genoa: vi posso far immaginare quindi quanto fosse difficile vincere. Il Napoli oggi? Tra le squadre, con la Juve, più forti d’Italia, ma io spero possa vincere quest’anno. Napoli è una piazza da 60.000 spettatori in B e si merita questo ed altro. Cannavaro? Un periodo difficile, ma ne uscirà a testa alta: il tempo sarà galantuomo anche con lui. La gara di sabato? Il Napoli parte favorito, ma l’Atalanta venderà cara la pelle. Il mio sogno? Vedere anche l’Avellino in A e giocarci contro per un doppio derby molto emozionante per me.”
La Redazione
M.P.
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