«Mi sento un po’ come il Presidente». Una battuta, certo. Maurizio Marinella, universalmente riconosciuto come il re delle cravatte, si paragona con un sorriso al napoletano più illustre, il Presidente Giorgio Napolitano. Il capo dello Stato ha accettato di rimanere al Quirinale per far superare il delicatissimo momento politico, più modestamente l’imprenditore che ha fatto conoscere lo stile di Napoli nel mondo intende risollevare il circolo Posillipo dalla crisi societaria ed economica, acuita un mese fa dalle dimissioni di Giuseppe Gambardella.
Perché Marinella, vicepresidente durante la gestione Gambardella, si presenta – unico candidato – per la carica di presidente nelle elezioni del 2 giugno?
«Avevo affiancato Gambardella per compiere un percorso lungo e positivo: la sua decisione ci ha lasciati perplessi. Sono stato avvicinato da ex presidenti e soci, rappresentanti delle varie correnti all’interno del circolo, che mi hanno chiesto di non disperdere quanto è stato fatto nei mesi scorsi e di dare continuità. Mi sento legato al Posillipo e sono sicuro che mio padre sarebbe stato felice di questa mia scelta. Sono un moderato e voglio il bene del circolo. Mi affiancheranno Lino Giugno, rigoroso nella gestione dei conti, e Filippo Parisio, sportivo di razza».
Il Posillipo ha una forte esposizione. La richiesta della “una tantum” di mille euro dell’ex presidente Gambardella è stata respinta dai soci, lei come intende intervenire?
«Sono per una linea più morbida. Gambardella, preoccupato per i numeri, aveva proposto un intervento immediato per sanare la situazione, ma tirare fuori mille euro in questo momento può essere complicato anche per chi li ha. La nostra linea è un’altra, per poter rientrare in maniera graduale entro tre anni: un piccolo aumento sulle quote sociali a partire dal primo luglio e un contributo di solidarietà da parte dei soci quarantennali e dei soci benemeriti. Potremmo recuperare, in questa maniera, 200mila euro. Al di là degli aspetti economici, pure molto importanti, l’obiettivo è che tutti siano vicini al circolo, ricompattandone lo spirito: sento questa come la mia casa».
Il Posillipo è una delle grandi case dello sport napoletano: come può essere rafforzato?
«Lo sport è un riferimento importante. Ci sarà un contenimento delle spese, ma sempre nell’ottica di un grande club come il Posillipo. Ad esempio, verranno rivisti gli eccessivi contratti sottoscritti negli anni passati. Io ho giocato a pallanuoto, tuttavia credo che debba essere prestata eguale attenzione a sport come il canottaggio, la canoa che presenta due belle realtà come Fiorentino e Ambrosio e la scherma che propone un atleta di levatura ormai mondiale come Curatoli. Saremo competitivi nella pallanuoto e nelle altre discipline».
Situazione difficile da affrontare come unico candidato alla presidenza.
«Altri soci mi hanno detto che avrebbero fatto un passo indietro se mi fossi fatto avanti io. Ho una seria responsabilità, ma l’accetto con entusiasmo e piacere perché voglio far rivivere il Posillipo. Il momento è complicato, non si può ignorare la pesante eredità e lavoreremo per rendere la situazione più tranquilla, consapevoli che va affrontata e risolta, confidando nel sostegno dei soci».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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