“Nel 2008 facemmo degli stage a Casalnuovo, Donnarumma fu convocato più volte, Gianluigi aveva nove anni, giocava nella porta del calcio a sette e metteva in mostra qualità straordinarie. Ero il responsabile dell’attività di base e portavo una lista di ragazzi segnalati a Santoro che poi contattava le società indicate, dopo che io impostavo i primi contatti con le scuole calcio. Nei provini noi lo facevamo giocare negli Esordienti classe ’97, volevamo ripetere l’esperienza già provata con Esposito Lauri (oggi alla Juve Stabia) e Calvanese (adesso all’Aversa Normanna, all’epoca alla scuola calcio Luigi Vitale di Casoria) di inserire dei ragazzi sotto età, infatti, questi due giovani giocatori militavano nel gruppo Esordienti classe ’95. A fine giugno con Santoro chiedemmo al Club Napoli Castellammare e al suo presidente Ernesto Ferraro, nonchè allenatore dei portieri che ha formato Iezzo, Mirante e i due fratelli Donnarumma, di darci Gianluigi Donnarumma. Ferraro prese tempo, ci comunicò che per lui era presto per portarlo già a Napoli e chiese di rimandare tutto al mese di Dicembre. C’è da sottolineare che Ferraro era stato in sede a Castelvolturno, si era trovata già una base d’accordo, Santoro gli propose di imbastire lo stesso discorso di Daniele Donnarumma, esterno sinistro classe ’92 ancora di proprietà del Napoli e in questa stagione in prestito al Messina in Lega Pro. A dicembre Santoro lo chiamò, Ferraro disse che l’aveva dato all’Inter, che era vicinissima a Donnarumma prima che andasse al Milan. Con il Club Napoli Castellammare si registrò una situazione simile per Montuori, esterno sinistro classe ’97 che qualche anno fa andò al Chievo e adesso milita nella Primavera del Varese. Si creò una sorta d’asta in cui il Napoli non è mai voluto entrare, la stessa dinamica si innescò per i ’98 La Ferrara e Castagna della Mariano Keller che adesso sono rispettivamente al Milan e al Parma. Noi li avevamo individuati quando avevano sette anni ma Santoro portava avanti anche un discorso sotto il profilo etico, riteneva non corretto valutare tanti soldi dei bambini”.
Questo è quanto dichiarato dall’ex osservatore azzurro Eduardo Maresca ai nostri microfoni. Per prendere visione dell’intervista integrale, CLICCA QUI.
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