Bello e impossibile. Corteggiato, ma inavvicinabile. Non tanto per il contratto, lungo appena sino al 2016 e a cifre relativamente basse (2,1 milioni di euro a stagione), quanto per la volontà del diretto interessato. Marek Hamsik è ormai «un napoletano» di Banska Bystrica e sino a ora ha bocciato qualunque ipotesi di trasferimento. Due anni fa il Milan, su indicazione di Allegri, era pronto a fare una follia. Ma lo stakanovista azzurro, 38 presenze nell’ultimo campionato per un totale di 3.267 minuti (in realtà non salta una gara dal 26 febbraio del 2012: 51 partite fa) è stato intransigente. Resto qui, il suo messaggio per tutti.
Dove ha cominciato la sua vita in serie A e dove vorrebbe chiudere, magari tra una decina d’anni, la sua già entusiasmante carriera. Ogni estate, però, la lista degli ammiratori si allunga. Anche il Manchester United sarebbe pronto a intervenire. E pare che lo stesso Mourinho, durante uno dei vertici con Roman Abramovich, abbia indicato Marekiaro come una delle pedine su cui rifondare il Chelsea. E non c’è club in Europa che per un giocatore così non sia pronto a fare una proposta indecente al presidente Aurelio De Laurentiis.
Nessuno però arriva a parlare di cifre per una questione di delicatezza: tutti, infatti, sanno bene che il Napoli non prende in considerazione la cessione del suo campioncino slovacco. Quello che, nei sogni dei tifosi azzurri, erediterà la fascia di capitano da Paolo Cannavaro, prima o poi.
Difendere Hamsik dagli assalti degli altri non è complicato finché lo slovacco – che è arrivato a Napoli qualche giorno prima di compiere 20 anni – continuerà a parlare così: «Resto qui perché voglio scrivere la storia del Napoli. Non mi importa di andare altrove: lo scudetto potevamo vincerlo già quest’anno, se non avessimo gettato al vento punti preziosi al San Paolo con Torino, Bologna e Sampdoria».
Con la sua semplicità e la sua determinazione è riuscito persino a respingere gli assalti di Mino Raiola che non si sa come, era riuscito a strappare una procura al suo manager storico, Venglos. Raiola è uno che vive di trasferimenti e di mal di pancia. Ma il giochetto, con Marekiaro, non ha mai funzionato.
E lo slovacco non avrà bisogno del furbo agente delle stelle, partito da Nocera negli anni 90, per ottenere dal Napoli quell’adeguamento del contratto che sembra cosa scontata: il ds Bigon non ha fretta e neppure Marek. Giocherà a Vaduz il 7 giugno contro il Liechtenstein una gara di qualificazione ai Mondiali. Poi partirà per il Messico e si aggregherà al gruppo della Fondazione Messi per un’amichevoli il 29 giugno a Medellin.
L’uomo di marmo di Banska Bystric ha fatto ferie solo per 73 minuti, per il resto sempre in campo, felice di piacersi e di piacervi. Ognuno ha i suoi record. Se andrà avanti con questo ritmo, alla fine della prossima stagione avrà raggiunto al quarto posto nella classifica delle presenze in serie A il grande Ottavio Bugatti «bruciando» uno dopo l’altro Buscaglia, Pesaola, Comaschi e Ciro Ferrara. Il podio è quota 310, ovvero raggiungibile tra due campionati: c’è Ferrario sul gradino più basso. Poi le leggende: Juliano e Bruscolotti. Hamsik, per intenderci, è anche nono nella classifica dei goleador azzurri con 70 gol all’attivo. Stakanov Marek ha solo bisogno di tempo per aggiornare le classifiche azzurre.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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