Cuore Toro e bandiera del Parma, dove veniva soprannominato il «Sindaco», Marco Osio oggi allena il Bellaria Igea Marina in Seconda divisione. Ieri la sconfitta nell’anticipo con il Fano per 1-0, ma il Bellaria ha le carte in regola per salvarsi. Oggi si godrà Parma-Napoli, una gara che in passato ha deciso proprio lui: il 23 settembre ’90 i ducali ottennero la prima storica vittoria in A contro gli azzurri di Maradona, campioni d’Italia, grazie al suo gol.
Stavolta Parma-Napoli che sfida sarà?
«Mi auguro che sia una gara spettacolare, di bel calcio. Sono certo che le due squadre non ci deluderanno perché entrambe attraversano un ottimo periodo di forma. Il Parma quest’anno sta facendo molto bene specialmente in casa, il Napoli si è ripreso e secondo me può puntare alla vittoria del titolo sino alla fine del campionato. Al Tardini però non sarà facile imporsi».
Saranno determinanti le sfide in mezzo al campo o le prodezze degli attaccanti?
«Entrambi gli elementi, direi. Il Parma ha trovato in Valdes un buon metronomo e ha allestito una squadra che è il giusto mix di giovani ed esperti, con Belfodil sugli scudi. Il Napoli è però una grande squadra, è forte, ha un ottimo tecnico ed ha Cavani che non perdona, è un fuoriclasse assoluto. Sia Donadoni che Mazzarri possono garantire una gara divertente, perché entrambi puntano sempre a vincere».
Che ricordi ha delle sfide del passato?
«È indimenticabile, ovviamente, il primo successo in massima serie: rammento che segnai di testa a Galli a metà ripresa, raccogliendo un cross di De Marco. Erano sempre partite affascinanti, ho segnato anche al San Paolo al ritorno, quando perdemmo 4-2. Incontrare Maradona era magico, però quel Napoli ha fatto sempre fatica a Parma, il più delle volte riuscivamo ad avere la meglio».
Soprattutto nel dopo-Maradona: ora invece il rapporto di forze si è invertito?
«Proprio così, era normale che accadesse. Il Napoli secondo me può vincere lo scudetto, deve pensare all’obiettivo massimo. Il Parma però è una bella realtà che sta crescendo, di questo passo può sognare di centrare la qualificazione in Europa League. Ha trovato un bel ritmo in casa, dove ha punito diversi top team, ma anche in trasferta ultimamente sta avendo un buon rendimento».
Quale sarà la chiave tattica della partita di oggi?
«Il Parma deve disputare una gara perfetta dal punto di vista del collettivo, non lasciando spazi al Napoli, come mi pare abbia detto Donadoni. Gli azzurri tuttavia possono risolvere il match in qualsiasi momento grazie ai due fuoriclasse, Cavani e Hamsik. Se fossi nei partenopei però starei attento a Belfoldil: sta crescendo molto anche grazie a Donadoni, non è Cavani ma ha margini di crescita».
Inutile dire per chi tifa il “Sindaco”…
«Per la verità tifo sempre per lo sport, per lo spettacolo del calcio. Naturalmente provo simpatia per il Parma, come la provo per il Torino, dove ho vissuto stagioni meravigliose».
Di certo non per la Juve, dunque…
«Beh, è normale che il Napoli mi è più simpatico, come trovo fisiologico che azzurri e bianconeri siano antipatici a vicenda: è tutto frutto dell’antagonismo attuale. L’importante è che tutto rimanga confinato nell’ambito sportivo».
C’è un nuovo Osio nel Parma o nel Napoli?
«Come caratteristiche Hamsik mi assomiglia, perché anche io ero un giocatore atipico. Certo, lui segna più di quanto facessi io e sa giocare in più ruoli, però anche a me capitava di buttarla dentro. E poi ci accomunano i capelli: io li avevo lunghi e bassi, lui lunghi e diritti…».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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