Non era una bugia. Era solo una frase dettata dalla testa senza ascoltare quello che arrivava dal cuore. Domanda a Claudio Marchisio: «Se sogni di giocare una partita, in quale stadio ti vedi e contro quale avversario? ». Ti immagini che dica Wembley e Barcellona (finale di Champions) o San Siro e Milan (big-match di campionato). E invece, con un tempo di reazione degno della finale olimpica dei 100 metri, Claudio risponde: «A Pechino, contro il Napoli, mentre vinciamo la Supercoppa ». Frase da dividere in tre tronconi. Primo, Pechino: Claudio vive il presente e sa che iniziare bene o male una stagione fa differenza. Secondo, il Napoli: è la squadra che l’anno scorso ha fatto soffrire di più la Juve e l’unica che l’ha battuta, nello spogliatoio bianconero c’è voglia di rivalsa. Terzo, vincere: dopo lo scudetto Marchisio ha perso in finale la Coppa Italia e l’Europeo, ecco perché avere subito l’occasione di alzare un trofeo lo rende felice.
Marchisio, conta davvero tanto la Supercoppa?
«È molto importante. Battere il Napoli sarebbe il modo migliore per dimostrare di essere ancora i più forti. Noi siamo pronti per una grande partita, nulla ci distrae: se si concentra e lavora bene il nostro allenatore perché non dovremmo riuscirci noi?».
Il Napoli è il vostro rivale più pericoloso?
«In campionato dovremo stare attenti anche a Inter, Milan, Roma e Udinese.Mail Napoli ogni anno è migliorato e ci ha sempre messo in difficoltà».
La Juve ha rinforzato soprattutto il centrocampo, ossia il reparto migliore. Sorpreso?
«No, perché quest’anno c’è la Champions e serve una rosa più ampia, soprattutto in mezzo dove si corre tanto e si vincono le partite. Asamoah e Isla saranno utilissimi. E per quanto riguarda l’attacco, le nostre punte sono bravissime. Se arriverà un
campione in avanti sarà benvenuto, ma dovrà sapere che la concorrenza è forte».
Lei ha perso le ultime due finali giocate.
«Speriamo di invertire la rotta. Nel settore giovanile le ho vinte tutte, anche se non ho mai segnato. Ma chi fa gol non conta: basta vincere».
Fonte: Gazzetta dello Sport
La Redazione
P.S.
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