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Marchisio si scusa con Napoli ma è un falso

Il club: «Su Facebook messaggio non suo» Il padre: «Non è razzista»

Non volevo offendere i napoletani, firmato Marchisio. Ma il profilo Instagram sul quale sono apparse le dichiarazioni, come ha fatto immediatamente sapere la Juve, non è del giocatore. Un falso, «fake» come si dice nel gergo del social network. Marchisio aveva suscitato le ire dei tifosi azzurri e la reazione del Napoli per aver parlato della squadra partenopea in risposta a una domanda della rivista «Style», magazine del «Corriere della Sera», sulle sue «antipatie». Aveva detto: «Non qualche faccia in particolare, ma una squadra, soprattutto dopo le finali ruvide di Coppa Italia e Supercoppa: il Napoli. Quando me li trovo di fronte scatta qualcosa». C’era stato giovedì sera uno scontro a distanza, a colpi di comunicati, tra il Napoli, che chiedeva le immediate scuse del giocatore («Ha offeso noi e il calcio italiano»), e la Juve, che invitava a non creare polemiche strumentali sulle dichiarazioni di Marchisio, sottolineando che erano riferite esclusivamente ad aspetti calcistici.
Ieri era stata diffusa da Sky Sport la notizia di una precisazione di Marchisio. Un post sulla sua pagina Facebook: «Il Napoli è un avversario ostico, che può competere con noi. L’ho definito così solo per questo. Non volevo offendere nessun cittadino di Napoli». Ma dopo pochi minuti è arrivata la precisazione della Juve: non erano da attribuire al calciatore della Nazionale quelle parole, che sarebbero state certamente gradite dai tifosi azzurri, considerando le dure reazioni che c’erano state giovedì, dopo la pubblicazione dell’intervista.
Dichiarazioni vere e distensive, invece, quelle rilasciate da Stefano Marchisio, padre di Claudio, a Radio Marte, che è tra l’altro l’emittente titolare dei diritti del Napoli. È stato perentorio: «L’affermazione di mio figlio Claudio era prettamente di stampo calcistico, mai si sarebbe sognato di offendere Napoli e il Napoli. Tra l’altro mio figlio ha tanti amici tra i giocatori del Napoli, sua moglie è calabrese, sua mamma è siciliana, si è trattata di una polemica montata ad arte. Mi piacerebbe presto venire a Napoli per mangiare una sfogliatella». Anche un ex juventino, Causio, ha difeso il bianconero a Radio Crc: «La squadra che più gli dà fastidio è il Napoli, credo che volesse dire questo e si sia semplicemente espresso male. Una valutazione legata alla formazione di Mazzarri e al campionato, non alla città e ai tifosi».
Le reazioni dei napoletani sono state dure, vip e non. Si è raccolto ieri anche l’intervento del sindaco De Magistris, nel corso del programma «Fuori dal comune» con Valter De Maggio a Radio Kiss Kiss: «È tutta invidia. Invidiano la città, il Napoli, hanno paura: faremo un grande recupero». Il primo cittadino è un abituale frequentatore del San Paolo, assiste a tutte le partite seduto al fianco del presidente De Laurentiis.
La grande sfida scudetto va avanti anche a colpi di parole e di comunicati. E oggi potrebbe arrivare il parere sulla vicenda di Conte, l’allenatore della Juve, il primo tecnico meridionale (è leccese) che ha vinto lo scudetto nella storia, pronto ad esprimere solidarietà ai difensori azzurri Cannavaro e Grava dopo la squalifica di sei mesi per omessa denuncia: analoga sospensione è toccata a lui, dal 10 agosto all’8 dicembre.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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