Marcello Lippi intervistato dalla Gazzetta dello Sport:
“La Juventus è la più forte, la più collaudata, la squadra con più soluzioni in ogni reparto. Ma non ha già vinto lo scudetto. Aspettiamo marzo quando la Juve dovrà reggere il doppio binario Champions-campionato. Perché, vedrete, i ragazzi di Conte andranno avanti in Europa. Le sue rivali? Inter e Napoli. Alla pari. Anche se in estate era facile immaginare la squadra di Mazzarri tra le candidate al titolo, mentre l’Inter ha bruciato le tappe. Ha preso tutti in contropiede. Può vincere lo scudetto perché ha un attacco micidiale. Milito-Palacio e Cassano non hanno rivali in giro per l’Italia. Non mi meraviglierei se a gennaio Sneijder lasciasse l’Inter. La squadra nerazzurra ha identità, stile, solidità. Merito del lavoro dell’allenatore. Cosa mi piace del Napoli? La fame di un gruppo che spesso va in svantaggio, ma non si arrende mai. Cavani? E’ devastante. E’ talmente importante che Mazzarri è costretto a farlo giocare anche quando torna il venerdì dal Sudamerica dopo gli impegni con l’Uruguay o quando c’è da rimettere a posto la classifica in Europa League, che certo non è il primo obiettivo dei partenopei. Il problema è che il Napoli forse dipende troppo da questo campione. Per vincere lo scudetto serve la crescita del resto della squadra per trovare quella continuità di rendimento che ancora manca. La Fiorentina? Mi piace tantissimo per come fa possesso-palla, per come affronta gli avversari anche più forti, per come riesce a divertirsi. Calcolando che in estate sono arrivati 18 giocatori nuovi, Montella ha fatto un lavoro mostruoso. E ora che ha battuto il Milan anche senza Jovetic va presa sul serio da chi è davanti in classifica. Questa non è una squadra di ragazzini che vincono sull’onda dell’entusiasmo. Pizarro, Aquilani e Borja Valero hanno esperienza e classe in quantità industriali e mi emoziona vedere Toni fare la guerra là davanti. La Fiorentina poi ha una città alle spalle che spinge. E’ riesploso un grande amore. La Lazio? Sarebbe facile parlare dei gol di Klose. L’uomo in più, il campione che fa la differenza. Invece vorrei sottolineare la crescita di Hernanes: i suoi colpi non sono mai banali. E’ stato bravo Petkovic ad alzarlo di qualche metro. La Lazio sta confermando di essere una realtà del calcio italiano.”
La Redazione
P.S.
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