Le sue vacanze potrebbero finire in autunno. Marcello Lippi ha voglia di tornare in panchina per assaporare l’adrenalina del calcio vero. Ma lascerà l’amata Viareggio solo alle sue condizioni: “Soltanto all’estero. Per una nazionale, ovviamente. La mia idea non cambia”. Presto potrebbero esserci novità: “Adesso non c’è nulla, ma tra settembre e ottobre ci saranno altre gare di qualificazione all’Europeo. Magari qualche squadra eliminata ha voglia di cominciare un ciclo nuovo”. Con Lippi sul ponte di comando. Gli stimoli sono intatti, le tossine del Sudafrica sono state ampiamente smaltite. Prima – però – potrebbe godersi una serata al San Paolo da semplice spettatore. I tifosi non lo hanno mai dimenticato: “Mi piacerebbe tanto tornare. Ho ancora tanti amici in città. Sarebbe una bella idea”. Fuorigrotta lo aspetta. E’ stato padrone di casa nel 1993/94 con la storica qualificazione in Uefa, trampolino di lancio verso una carriera speciale. Scudetti e Champions con la Juve e naturalmente il Mondiale in Germania con l’Italia che non è riuscito a ripetere in Sudafrica. Napoli – però – conserva sempre un posto speciale nel suo cuore. Ma l’attestato di stima per la creatura di De Laurentiis non è dettato certo dall’affetto. L’analisi è lucida.
Allora Lippi, facciamo le carte al campionato.
“Sarà una serie A solida e avvincente. Tre o quattro squadre si giocheranno lo scudetto”.
Faccia pure la sua griglia.
“Milan, Napoli, Juventus e Inter si contenderanno il tricolore. Vedremo in quanto tempo la Roma assorbirà i metodi di lavoro del nuovo tecnico”.
Hanno tutte le stesse possibilità?
“Secondo me le squadre che hanno confermato l’allenatore dello scorso campionato avranno qualcosa in più”.
Quindi Milan e Napoli. Cosa ne pensa del gruppo di Mazzarri?
“Mi piace, è compatto e competitivo. Mazzarri ha dato una sua impronta precisa, ripeto: gli azzurri saranno tra le tre o quattro protagoniste di questa stagione. Ovviamente dovranno affrontare tanti impegni. La Champions è importante”.
Lippi conosce bene i rischi di questa competizione. L’ha anche vinta. Qualche consiglio?
“Nessuno. Dico soltanto che sarà fondamentale avere una rosa ampia per gestire bene le forze”.
De Laurentiis ha acquistato Pandev.
“Ottima scelta. E’un rinforzo di qualità per le tante partite che il Napoli dovrà affrontare”.
Cosa ne pensa dello sciopero?
“Con tutto quello che vive il nostro paese, andava evitato”.
Molti talenti – intanto – hanno lasciato l’Italia. Sanchez al Barcellona, Pastore al Psg. Il nostro calcio è diventato più povero?
“Viviamo nell’era della globalizzazione e dobbiamo abituarci. Per molti stranieri la serie A non è più un campionato ambito. Senza dimenticare che i nostri giocatori sono attratti da esperienze all’estero”.
Proprio come Lippi.
“Ma cercherò prima di venire al San Paolo per la Champions”.
Il 27 settembre c’è il debutto con il Villarreal. E l’invito per Lippi – a questo punto – potrebbe scattare sicuramente.
Fonte: La Repubblica
La Redazione
A.F.
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