Un Napoli con poche idee quello che sfida l’Empoli nel lunch match della quattordicesima giornata. La squadra di Sarri s’impone per tutto il primo tempo grazie all’organizzazione ed alla verticalità del suo gioco. Le due reti toscane nascono da palesi errori degli azzurri che, ancora una volta, peccano in concentrazione e difettano nelle marcature preventive. Benitez aveva lanciato l’allarme già ieri in fase di presentazione del match, preoccupazione più che fondata quella del tecnico madrileno dato che il gol di Verdi nasce fa un errore in fase d’impostazione e da un successivo errore di posizionamento di Henrique. Il brasiliano fa grande fatica e come lui anche Albiol che non riesce a guidare il compagno di reparto. Gli azzurri fanno male anche in mezzo al campo con Jorginho e David Lopez in netto appannamento; la manovra azzurra ha sempre avuto problemi di fluidità, il giro-palla lento si è sempre visto nelle prestazioni più opache del Napoli ma questo difetto pare essersi acutizzato ulteriormente dopo l’infortunio di Lorenzo Insigne.
Nella ripresa si vede un Napoli un po’ diverso, con un atteggiamento più combattivo. Aumenta il pressing di Jorginho e Lopez sui portatori di palla toscani e non appena si gioca con un po’ di intensità in più gli azzurri fanno male. Zapata accorcia le distanze con il secondo colpo di testa vincente a distanza di sei giorni. Dopo la zuccata di Marassi il colombiano si ripete offrendo, inoltre, anche una discreta prestazione. Zapata lascerà il posto a Gargano nel finale di match, i crampi non gli consentono di finire la partita ed è un peccato perché la sua fisicità sarebbe potuta essere utile nelle mischie finali così come lo era stata a Genova. Il pareggio di De Guzman nasce da un affondo di Maggio ben lanciato da Callejon; lo spagnolo s’accende dopo più di un’ora di gara e non appena entra in partita il Napoli graffia. Troppo poco presente l’ex Real nelle ultime gare, anche oggi evanescente per troppo tempo. Così come Hamsik, ormai un vero e proprio problema al quale Benitez dovrà trovare pronta soluzione. Anche oggi il tecnico ha puntato sullo slovacco che ha dato vita all’ennesima prestazione opaca e priva di mordente non giustificabile con una presunta incongruenza con il 4-2-3-1. In panchina c’è un De Guzman che freme, segna e per poco non regala i tre punti al Napoli se non fosse per un grande intervento di Sepe che salva i suoi da una clamorosa e forse immeritata sconfitta.
A cura di Luigi De Magistris
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro