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Marangon: «Lo scudetto è alla portata del Napoli»

L’ex azzurro vinse il tricolore a Verona con il fratello Fabio: «Emozione che auguro a Lorenzo e Roberto»

«Il Napoli può vincere lo scudetto». Voce sicura e affidabile quella di Luciano Marangon, ex difensore  azzurro e campione d’Italia con la maglia del Verona. Nonostante siano passati oltre trent’anni dalla sua esperienza all’ombra del Vesuvio il trevigiano segue ancora con passione le vicende del Napoli, tanto da credere nel progetto di stampo “delaurentiano”. «Non sono stati i due recenti successi contro Roma e Palermo a farmi credere nella possibilità dello scudetto, ma gli ultimi due anni in cui il Napoli non molla le sfere alte della classifica. Anche solo il fatto di occupare quelle posizioni è indicativo di quale lavoro sia stato fatto per compattare un gruppo ormai pronto al grande salto. La vittoria della Coppa Italia è stato solo  il primo traguardo raggiunto da questa squadra che con gli innesti giusti più guardare ancora più lontano». Gli alti e bassi, le lacune mostrate soprattutto nel mese di dicembre non fanno cambiare idea all’ex difensore che guarda la squadra a trecentosessanta gradi: «I cali ci sono per tutte le squadre del campionato. L’Inter ha fatto una grossa rionta e poi si è fermata. La Lazio è arrivata pian piano al secondo  posto, senza strafare. La Roma e il Milan devono ancora trovare l’assetto perfetto. La stessa Juventus ha fatto due passi falsi, ma questo non vuol dire che non sia più la candidata numero uno allo scudetto. Ecco che in questo scenario anche il Napoli ha avuto una fase di stallo che non sminuisce assolutamente gli  obiettivi stagionali – commenta Marangon che continua – Non esistono squadre imbattibili. Forse lo è il Barcellona, ma parliamo di un caso unico. Tutte il resto sono battibili e se si parte da questo assunto allora il Napoli può guardare lo scudetto come un obiettivo possibile». I punti dai bianconeri si sono ridotti a cinque e se non fosse per la penalizzazione sarebbero tre. «Quella subita dal Napoli è una vera e propria ingiustizia. Non voglio entrare nel merito dei fatti accaduti o non accaduti. Penso solo che qualunque sia la  penalizzazione alla fine dei tre gradi di giudizio dovrà essere fatta scontare all’inizio del prossimo campionato. Togliere punti in questo frangente vuol dire falsare il torneo». Si deciderà molto giovedì quando verrà esaminato il ricorso in appello della società azzurra.  Intanto sul fronte del calcio giocato  un’altra buona indicazione a margine del match con i siciliani è stato il largo successo ottenuto anche senza una rete di Cavani. Dimostrazione per tutti quelli che avevano malignato su di una squadra troppo dipendente dall’uruguaiano. «Cavani è un top player, ha un eccezionale fiuto del gol ma il Napoli non  dipende da lui. Solo in un’occasione la squadra azzurra è dipesa da un solo calciatore, sto parlando di  Maradona. Per il resto la storia del club è stata sempre caratterizzata da una forte identità di gruppo. Così  come lo è ora». Parole schiette quelle di Marangon che danno ancora più fiducia alle potenzialità di tutto lo spogliatoio. Una rosa che da ieri si è arricchita di un nuovo tassello: Roberto Insigne. Il campioncino fratello d’arte ha fatto esaltare il pubblico partenopeo che in sette minuti ha sognato un tricolore nel segno di due figli della città. «Lo stesso è capitato anche a me, anzi a noi. Ma non a Treviso. – ricorda Luciano Marangon – Quando vinsi lo scudetto con il Verona in squadra con me c’era anche mio fratello Fabio. Per noi fu una doppia emozione, non capita a tutti di toccare il cielo con un dito e di farlo con una delle persone che ami di più nella vita. Non posso fare altro che augurare a Lorenzo e Roberto di poter raggiungere con la maglia del  Napoli lo stesso traguardo toccato da me e Fabio. Farlo poi al San Paolo, lo stadio della squadra del cuore, potrebbe essere un elemento che potrebbe fare entrare i fratelli Insigne nella storia del  Napoli».

Fonte: Il Roma

La Redazione

M.V.

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