Clamoroso al Cibali: e allora, inevitabile, gli sguardi si sono posati su quella (ennesima) sorpresa, una Torre di Babele che raccoglie varie anime e diverse culture calcistiche, la sana provincia italiana che calcisticamente esce dal guscio e dall’anonimato e poi va a sfidare a testa alta chiunque. Era già successo in passato e stava accadendo ancora: merito dell’aria o dell’Etna, come sottolineò Pulvirenti, e in passato di chiunque si sia accomodato su una panca che ha fatto da trampolino; e ora, tutto merito di Rolando Maran, che alla sua prima esperienza in serie A s’è tolto vari sfizi e s’à sistemato nella scia delle grandi.
EXPLOIT – Il calcio è scienza inesatta, in fase d’aggiornamento perenne, quotidiano: però nel suo piccolo qualcosa Maran ce l’ha, una gavetta abbastanza fornita, esperienze tante e pure soddisfazioni; poi la vocazione al 4-3-3 (assai meno zemaniano, però riferimenti offensivi fissi) e questo exploit da incuriosire. Dovendo meditare, ce n’è stato di tempo e di spazio e di occasioni: c’è stato un periodo in cui il Catania è stato vivisezionato, ci sono state relazioni e uno studio per capire quali eventuali affinità ci potessero essere tra il Napoli e le abitudini tattiche di Maran. Poi è ricomparso con prepotenza Pioli ed è cominciato il ballottaggio sull’idea (eventuale) da tenere pronta per un domani: una sfida a distanza sulle caratteristiche dei singoli, sul loro appeal (ma squisitamente calcistico), sulle differenze (sostanziali).
LISTA – Rolando Maran resta nel taccuino del giorno che verrà, un’ipotesi alternativa a Pioli: la stima conquistata in questa lunga fase della stagione resta ed ha un suo peso che gli lascia uno spiraglio per Castelvolturno. E’ un elenco ristretto – chiaramente – che può contenere qualche sogno impossibile (Allegri e Montella), professionalità con un pedigree di assoluta garanzia (Guidolin) e che rimane per il momento là, nelle divagazioni che ancora galleggiano. Rolando Maran è nel novero dei pretendenti ad un ruolo che non è ancora disponibile e che comunque presenta in vantaggio Stefano Pioli: passi da gigante, dopo appena sette mesi di serie A, con l’aiuto del clima e anche dell’Etna. E sapendo che a Napoli c’è il Vesuvio, può essere un vulcano d’emozioni da scoprire. Pioli permettendo.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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