Diego nel museo di Diego. Sì. Ci siamo. La notizia dell’iniziativa della sua tata, Lucia Rispoli, che ne ha raccolto le «memorabilia» e che ora ne chiede l’esposizione al San Paolo ha subito valicato i mari. E’ arrivata a Dubai, territorio dell’attuale attività di Maradona: che lì è ambasciatore onorario del calcio. Ed ha immediatamente colpito il Pibe de Oro. Per Diego non sono solo oggetti. Sono ricordi doppi. Attimi di vita che ritornano in mente. Flash dei sette anni napoletani nei quali ha guidato l Napoli alla conquista di scudetti e coppe.
Lucia poi lo aveva sperato: «Prima di morire lo voglio abbracciare un’altra volta, per me è come un figlio, voglio fargli vedere questo piccolo museo, cucinare di nuovo gli spaghetti per lui». Tutti pronti? Eccolo. Sentiamolo, Maradona. Quando ha saputo che la signora Rispoli, vedova di Saverio Vignati, ex custode del San Paolo aveva conservato tanti ricordi ha reagito così: «Lucia? Sono molto contento della sua iniziativa. Quando tornerò a Napoli per abbracciare tutti i napoletani andrò sicuramente a visitare il suo museo degli oggetti, una delle cose di cui andare fiero».
La signora Lucia ha lavorato nella casa dei Maradona in via Scipione Capece a Posillipo in quei sette anni. Tra lei e la famiglia del Pibe solidi legami. Testimonianza ne è anche la donazione della camera da letto che il Pibe e la famiglia lasciarono alla signora nel 1991. In questi anni poi i collegamenti tra la superstar argentina e la famiglia Vignati non sono certo cessati.
Lo spiega ancora proprio Diego: «Sì mi ricordo molto bene della signora Lucia e sono ancora molto legato a lei e la incontrerò. Mi fa piacere anche che abbia conservato tanti ricordi». Che allo stato sono conservati a Miano, in una cantinola. Ma che potrebbero presto cambiare location. Come ha raccontato «Il Mattino» ieri il Comune è già sceso in campo. Come si può leggere nel servizio accanto anche la III Municipalità apre le porte all’esposizione. Mentre a sua volta la Provincia si fa avanti.
Chicche da gustare per i tifosi e non. Come il primo contratto firmato da Diego con il Napoli. O come la Madonnina che il Pibe si portò dietro dall’Argentina, una statuina alla quale – a quanto risulta – il campionissimo teneva molto. E come rinunciare alla panca dello spogliatoio sulla quale l’attaccante sedeva, o alla maxicaffettiera sempre della squadra che ci fa immaginare risate e complicità tra i campionissimi di allora?
Insomma, Lucia Rispoli e tutti coloro – e sono tanti – che conservano questi ricordi ci restituiscono il quotidiano, la vita normale di tutti giorni, il dietro le quinte del più grande astro del calcio, così com’era lontano dai riflettori, a casa, nello spogliatoio. Ci parlano di nuovo di lui.
La tata di casa Maradona chiede che gli oggetti stiano al San Paolo. Ma Diego, sull’aspetto specifico, è parso al suo legale Angelo Pisani un po’ più prudente: «Il San Paolo a Diego andrebbe più che bene. Ma a patto che sia in buone condizioni, che sia sicuro». Un’altra cosa, poi, riferisce il legale. Quando Diego a Dubai ha saputo che a Napoli c’era un museo di cose sue non ha nascosto molta emozione.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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