NAPOLI – Diego Armando Maradona sta per iniziare un’altra partita, in ballo ci sono decine di milioni di euro e la possibilità di ritornare in Italia senza problemi: è pronto un ricorso contro la megacartella esattoriale intestata al Pibe per tasse non pagate. Angelo Pisani, presidente di “Noi consumatori”, esperto nelle diatribe tra cittadini ed Equitalia, la società di riscossione delle imposte, ha già pronto il ricorso: questa sera il primo incontro con i procuratori di Diego, che dovrà necessariamente firmare il mandato al legale per dare il via libera all’iter. «Maradona – spiega Pisani – dovrebbe oggi complessivamente al fisco complessivamente 37 milioni 200 mila euro e qualche spicciolo. Di questi però soltanto poco più di 13 milioni sono di tasse risalenti agli anni ‘88, ‘89, ‘90 ma per il resto si tratta di interessi e spese calcolati negli anni successivi. Il ricorso è ammissibile e fondato, ci sono a mio giudizio dei difetti nella procedura di riscossione ed il debito potrebbe essere appianato anche con un’ulteriore definizione bonaria tra le parti. Nelle prossime ore avrò i primi contatti con l’entourage di Diego». Ma dopo tanti anni è ancora possibile presentare ricorso? «Anche a questo problema è stato trovato il rimedio. Tutto verrà reso noto quando la procedura sarà avviata ufficialmente. Persino il sequestro dell’orecchino e dell’orologio di Diego Armando Maradona, finiti all’asta grazie ad inflessibili esattori delle tasse, si sarebbe potuto impugnare provando poi a giungere ad una conciliazione della controversia».
LA REDAZIONE
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