Troppi i sassolini nelle scarpe dopo tutto il clamore delle ultime tre settimane, e Maradona ha preferito cambiare programma, tramutando l’iniziale conferenza stampa annunciata in un breve monologo davanti a microfoni e telecamere. L’ormai ex c.t. argentino si è affidato a un comunicato scritto per dire la sua sulla tormentata vicenda dell’addio alla Seleccion e lanciare le sue (dure) accuse. Bersagli principali: Grondona e Bilardo. Le accuse di Maradona erano state precedute di alcune ore da quelle dei suoi fedeli e più stretti collaboratori, dal preparatore atletico, Fernando Signorini, all’allenatore in seconda, Hector Enrique. “Gli hanno nuovamente tagliato le gambe. Lo hanno tradito vergognosamente”, le dure parole di Signorini, mentre Henrique ha parlato di “mancanza di dignità” da parte dell’Afa. “Siamo amareggiati. Hanno fucilato Diego e tutti noi. Meritavamo tutt’altro tratamento, soprattutto Maradona”.
GRONDONA “BUGIARDO” – “Il mio è stato il ciclo più breve degli ultimi 35 anni”, ha riconosciuto Maradona. “Mi hanno chiamato per spegnere un incendio e, quando lo abbiamo spento e potevamo dedicarci a lavorare tranquillamente, è successo quello che sapete tutti: Grondona mi ha mentito e Bilardo mi ha tradito. Tutto il mio staff era pronto a continuare, e negli spogliatoi al termine della partita contro la Germania Grondona disse, davanti a tutti, che voleva che il progetto proseguisse alle stesse condizioni. Salvo poi chiedermi in privato di rinunciare a 7 dei miei 9 collaboratori. Ma io sono una persona d’onore, e non baratto per niente al mondo la fedeltà al mio gruppo di lavoro”, ha detto l’ex Pibe de Oro.
“Io ho dato tutto per la Seleccion e me ne vado con la coscienza tranquilla “
BILARDO “TRADITORE” – Dopo Grondona è stato il turno di Bilardo. “Ho virtù e difetti, ma posso sempre guardare in faccia la gente. Quando eravamo in lutto, Bilardo lavorava nell’ombra per farci fuori, partendo dalla preparazione delle liste di convocati”, la pesante accusa di Maradona. “Ci sono persone che non amano il calcio argentino, e pensano solo ai propri interessi e al proprio conto in banca”, ha concluso prima di passare al commiato personale.
COSCIENZA A POSTO – “Continuo a star male per il 4 a 0 subito contro la Germania. Sono molto triste e amareggiato”, ha rivelato con tono sommesso, rifiutando tuttavia il ruolo di capro espiatorio per il fallimento mondiale. “Nessun allenatore della Seleccion negli ultimi 20 anni ha potuto fare qualcosa per risollevare le sorti del calcio argentino, questo vuol dire che le colpe vengono da lontano. Le eliminatorie sono state durissime, ma una volta ottenuta la qualificazione il gruppo si è consolidato ed è andato via via crescendo, e non c’era motivo di guastare tutto priprio sul più bello. Questa squadra ha un grande futuro, e mi fa male non poterne essere parte”, ha continuato. “Io ho dato tutto per la Seleccion e me ne vado con la coscienza tranquilla per aver fatto tutto il possibile e aver mostrato tutto il mio orgoglio per l’Argentina”.
LA REDAZIONE
Fonte: Gazzetta.it
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