La querelle Maradona-Fisco ha nuovi sviluppi che potrebbero scagionare El Pibe de Oro dalla “persecuzione fiscale” contro cui l’avvocato Angelo Pisani da tempo si batte per dimostrare l’innocenza dell’ argentino. Ed è proprio l’avvocato a dare una nuova svolta al caso. Tra la documentazione del legale di Maradona spunta infatti un documento inedito del Comune di Napoli, nel quale si consegue che Maradona non ha mai ricevuto notifiche di accertamenti fiscali. Dal certificato storico di residenza (vedi foto) l’inconsapevole Diego risultava infatti domiciliato in Via Vicinale Paradiso, n.70 ossia sul campo di Soccavo dove si allenava il Napoli a quei tempi . Alla superficialità burocratica, si aggiunge anche l’imperizia del vecchio ragioniere partenopeo che ha peggiorato la posizione dell’attaccante nei confronti del Fisco, dal momento che nella prima busta paga di Maradona il giocatore risultava nato a Lamos de Zamora (errata corrige, Maradona infatti nasce a Lanus – Argentina). Il notificatore del fisco che non trovò Maradona nè sul campo di Soccavo presso cui era domiciliato, nè a Posillipo, dichiarò Maradona irreperebile senza che nessuno inviasse però una notifica alla sua reale residenza in Argentina. Da lunedì ripartono i processi in commissione davanti al 14 sez presidente Dott. Stanziola ( già Giudice di Calciopoli) , poi al tribunale , al TAR, corte europea e si esamineranno le difese e le prove di Maradona che si dichiara e dimostra ancora una volta la sua estraneità alle accuse per violazione fiscale, inesistenti perfino per bocca di alcuni giudici.
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