Maradona è da ieri in Italia. È stato l’ultimo o l’ennesimo dribbling riuscito di Diego, dal momento che tutti, compreso il suo legale napoletano, sapevano che sarebbe arrivato solo oggi. E invece ieri il Pibe ha fatto capolino all’aeroporto di Fiumicino intorno alle 20.30. Cappellino e tuta griffata neri, zainetto in spalla, in compagnia della fidanzata Rocio, è atterrato con il volo Emirates da Dubai. Poco prima delle 21 ha lasciato lo scalo romano a bordo di un monovolume nero, diretto all’Hotel Parco dei Principi dove soggiornerà per poi partecipare mercoledì (ore 21,15, allo stadio Olimpico di Roma) all’evento di beneficienza «Uniti per la Pace», la seconda partita benefica di calcio promossa da Papa Francesco, il cui incasso andrà a favore dei terremotati del centro Italia. Non è dato sapere se Diego farà una capatina a Napoli, ma l’amore per la città che lo ha venerato è intonso, come ha confessato, una volta di più, al suo avvocato Angelo Pisani prima di partire per l’Italia. «Voglio ritornare a Napoli da uomo libero per poter vedere un Napoli campione e per poter abbracciare i miei amici Bruscolotti, Giordano e tanti altri che ora non posso vedere per questa insulsa persecuzione da parte del Fisco italiano. Non faccio la vittima, dico solo la verità: quella che qualcuno vuole nascondere. Mi stanno rubando la possibilità di abbracciare di nuovo i napoletani che io amo quanto amo la mia Argentina». Maradona sarebbe atteso a Napoli martedì anche per l’appello, dinanzi alla Commissione Tributaria della Campania, promosso da Equitalia contro il provvedimento del 16 marzo 2015 con cui la Commissione Tributaria di Napoli ha riconosciuto nel merito l’estraneità di Maradona agli addebiti del fisco, annullando i 34 milioni di interessi e more della cartella. Sul punto l’ex capitano del Napoli ha voluto ribadire la sua assoluta innocenza. «Il mio avvocato Angelo Pisani – si ascolta anche nell’audio fornito dai legali – sta difendendo solo una verità palese: io non ho nessun debito con il fisco italiano. Nessuno è riuscito a portare prove per potermi perseguire. Chiedo ai politici italiani di intervenire per tutelare la posizione di un uomo accusato ingiustamente nonostante sentenze a suo favore e che ingiustamente non recarsi a Napoli per paura di essere perseguito per un qualcosa che non ha commesso. Non esisterà mai, però, nessuna forza di polizia o giudiziaria che potrà incrinare il mio amore verso Napoli, la mia città, la città che porto sempre nel cuore. È impossibile che qualcuno riesca a farlo, vorrei però passeggiare per Napoli da uomo libero, visitare la città e farla conoscere alle mie figlie. Una di loro conclude Maradona mi ha detto che è fiera di quello che io ho fatto per i partenopei. Tanti sono gli errori che ho commesso, ma in altri campi; non sono un evasore». Intanto l’ex Pibe è nella Capitale e nei prossimi giorni si recherà in visita al Vaticano da Papa Francesco, suo grande estimatore. Poi giocherà qualche minuto nella partita del 12 ottobre, organizzata anche per sostenere i programmi educativi e sociali di Fondazione Scholas Occurrentes, Csi, Unitalsi e Amlib. Lo riferisce l’edizione odierna de Il Mattino.
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