Diego Maradona, cacciato con un tweet dai dirigenti dell’Al Wasl, spera ancora che possano cambiare idea e di poter continuare ad allenare la squadra. L’ex fuoriclasse del Napoli ha espresso questo desiderio con un comunicato riportato oggi da tutti i media argentini. «Chi vi parla è Diego Maradona – è l’inizio della nota -. In risposta alle ultime dichiarazioni dei dirigenti del club, voglio far sapere che mi auguro di poter restare in questa terra meravigliosa che mi ha accolto tanto bene. In particolare, ringrazio il principe per avermi dato l’opportunità di dirigere una squadra degli Emirati». Maradona, dopo aver sottolineato che «in realtà negli ultimi tempi abbiamo cercato di arrivare ad un accordo sull’acquisto di calciatori, fattore necessario per ottenere ottimi risultati». Poi precisa che «purtroppo sono state fatte dichiarazioni che non condivido». Successivamente l’ex ct dell’Argentina mette in evidenza che «lo sceicco Ahmed mi ha dato tutto il suo aiuto. Quindi mi auguro che ci sia al più presto una riunione con i dirigenti per trattare questi temi, e sono totalmente sicuro che arriveremo ad un accordo». Secondo i media argentini, però, i nuovi dirigenti dell’Al Wasl avrebbero già fatto sapere che «vogliono cambiare strada» e che inviteranno Maradona «ad accettare di essere omaggiato, per ringraziarlo per quanto ha fatto per il club».
L’Al Wasl ha esonerato Diego Armando Maradona esclusivamente per ragioni tecniche. Il club di Dubai fa sapere «rispetterà le condizioni economiche stabilite nel contratto e pagherà Maradona secondo gli accordi». È quanto precisato da Mohammed bin Dukhan, vicepresidente del club degli Emirati Arabi, all’indomani della decisione di rompere con Maradona con un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale del contratto. «La decisione è stata presa dopo aver discusso in modo approfondito ogni aspetto tecnico e legale. Pensiamo che questo sia il momento giusto per separarci da lui e puntare su un nome nuovo per migliorare il rendimento della squadra», ha spiegato bin Dukhan.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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