Oggi l’agronomo della Lega Calcio, Giovanni Castelli, sarà al San Paolo per verificare di persona i problemi evidenziati dal manto erboso in occasione di Napoli-Fiorentina. «Sembrava di giocare sui campetti della mia infanzia», ha detto Montella. Più preoccupato Mazzarri: «Un terreno indegno per la A e, soprattutto, che mette seriamente a rischio l’incolumità dei giocatori».
Alla radice del problema Nel gennaio scorso il Napoli ha deciso di interrompere il rapporto con la ditta che per dodici anni si è occupata della manutenzione del terreno di gioco (e che ora sta lavorando al prato verde dello stadio Collana al Vomero). Un divorzio burrascoso con strascichi che sono ancora in corso. Il Napoli ha preferito rivolgersi a un’altra azienda di vivai che, curiosità, è omonima della precedente. E’ la stessa che cura i tre campi del centro sportivo di Castelvolturno che, va detto, sono in condizioni ottimali nonostante sia la prima squadra che la Primavera li calpestino ogni giorno. Il San Paolo, però, presenta problematiche diverse, soprattutto di carattere climatico. Il caldo torrido non può essere una giustificazione e il fungo pesticida, ritenuto dalla società la causa principale di questo stato di cose, si è propagato perché non c’è stata adeguata prevenzione. Così una settimana fa è scattata la risemina (impiegati dodici quintali di semi, anche ieri quattro giardinieri al lavoro). Tra due settimane con il Parma del presidente Ghirardi («Sono sconcertato dal manto erboso del San Paolo», ha detto a Sky), si vedrà qualche filo d’erba in più, specie se come ieri le piogge saranno abbondanti.
Fonte: La Gazzetta dello Sport
La Redazione
M.V.
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