Siccome Mannini non rientrava assolutamente nel nuovo progetto, la priorità della Sampdoria era diventata quella di darlo via per sgravarsi dell’oneroso contratto che ancora pesava sul bilancio. Scegliendo quindi consapevolmente di non salvaguardare le cifre spese nelle scorse estati per la sua comproprietà: i due anni, al lordo dell’ammortamento, sono costati 3,5 milioni. Il Napoli infatti aveva fatto sapere alla dirigenza blucerchiata di non avere intenzione di riprenderselo. Salvo ripensarci a un’ora dalla chiusura del termine ultimo della risoluzione delle comproprietà, pare perché il direttore amministrativo della società partenopea abbia fatto presente al ds Bigon che non si poteva perdere in questo modo un giocatore valutato sette milioni.
Fonte: Secolo XIX
La Redazione
S.D.
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