Nel «gioco delle coppie» con Franco Manniello è quello pacato e riflessivo: e ora Franco Giglio torna con la mente alle ultime settimane gialloblù, dal crac col Varese, alla riscossa di Grosseto, aspettando sabato a Piacenza contro la Pro Vercelli, la prova di una svolta definitiva.
«Nelle ultime due gare – ammette – si è vista grinta e determinazione: quelle doti che negli anni ci hanno consentito di far bene. A Piacenza, ovviamente, voglio la conferma. Giochiamo contro una squadra che ha i nostri stessi punti e media inglese. Cosa dobbiamo temere? Solo la Juve Stabia…».
Amici al di là dello sport, Giglio e Manniello proseguono sottobraccio il percorso che li ha fatti entrare di diritto nella storia del calcio stabiese: primi a disputare per due anni di fila la serie B. Sabato potranno festeggiare un altro record: le 100 panchine di Piero Braglia. Mai l’allenatore toscano era stato tanto in un club. E il segreto di questo lungo matrimonio è tutto nelle parole di Giglio: «Qui sta bene, si sente realizzato. Sa di essere importante per l’ambiente, per la squadra, e soprattutto per la società. A parte qualche piccolo screzio avuto in questi anni, cosa che fa parte del gioco, ha sempre avuto la massima fiducia, ed è riuscita sempre a ricambiarla con i risultati».
Unico neo, in questi giorni, l’infortunio di Zito: «È uno che per rendere al meglio ha bisogno di giocare. Ora invece dovrà stare fermo a lungo. Dispiace perché si tratta di un infortunio da stress, dovuto anche alle condizioni del campo non ottimali. Lo stesso motivo che, forse, non ha consentito ai nuovi di partire col piede giusto. Sono infatti convinto che ci sono ragazzi che ancora non si sono espressi come potrebbero. Ma abbiamo tutto il tempo per migliorare e, con la giusta umiltà quella che ha sempre caratterizzato questa società e questa squadra, toglierci delle belle soddisfazioni».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
