A dispetto del rigido clima che da sempre accompagna la sessione di riparazione, le partenze di Erpen e Danilevicius, mixate alle tante voci inerenti i sondaggi di numerosi club di serie A per i vari Nocchi, Scognamiglio e Mbakogu, non preoccupano minimamente il patron della Juve Stabia, Franco Manniello che tien ben saldo il timone. «I tifosi dormano sonni sereni – spiega il dirigente stabiese –, ogni nostra mossa è studiata minuziosamente. Nei mesi addietro abbiamo stilato in sintonia con Piero Braglia le linee guida del nostro programma decidendo assieme dove ritoccare la rosa, le cessioni di Erpen e Danilevicius non sono state casuali. Al di là del valore umano e tecnico dei due ragazzi, va considerato anche l’aspetto economico e l’attaccante lituano rappresentava un investimento eccessivo alla luce del recupero di Mbakogu e del cambio di modulo della squadra. Bisogna sottoporsi anche a sacrifici del genere per sostenere gli elevati costi della serie B».
Discorso che fa tremare i tifosi dopo le parole al miele indirizzate da Scognamiglio al Padova. «Sono l’unico a poter decidere gli inamovibili – sottolinea Manniello –, per portarci via chi rientra nella mia lista personale servirebbero vagonate di soldi. A gennaio non abbiamo in programma nessuna cessione eccellente, andranno via solo Vinci, Gorzegno, Doninelli e Bruno, elementi che non vale la pena tenere in tribuna. A Scognamiglio, al pari degli altri calciatori in scadenza, verrà sottoposta a fine mese un’offerta di rinnovo, poi starà a lui decidere del proprio futuro. Il nostro è un miracolo sportivo, non intendiamo minimamente intaccare i nostri equilibri per singoli elementi».
Un discorso a parte merita Jerry Mbakogu. «La punta nigeriana è un nostro patrimonio – conferma il patron stabiese –, neanche i carri armati ce lo porteranno via nel breve periodo. Braglia è stato straordinario nello scovarlo tre anni fa, ora spetterà a noi valorizzarlo. Club come i nostri necessitano di autofinanziarsi, in estate cederemo la nostra parte del cartellino solo dinanzi ad offerte irrinunciabili». Nell’immediato bisognerà però rimpiazzare i partenti. «Punteremo tutto su giovani dal sicuro avvenire tenendo fede al nostro progetto – tuona Manniello –, chi si attende grossi nomi si illude. La serie A in questa città è un’utopia: mancano le strutture, l’imprenditoria locale ci ignora e l’amministrazione comunale è stata per anni latitante. Sono stufo di lottare contro i mulini a vento, persino alcuni club di Lega Pro portano allo stadio più tifosi della Juve Stabia. Ormai sono rassegnato, il quintultimo posto nella classifica del numero di spettatori casalinghi in B nelle prime 22 giornate parla chiaro. Siamo e saremo gli unici artefici del nostro destino».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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