Ecco un tecnico che lo conosce bene ma veramente bene. Un allenatore che lo ha valorizzato al massimo e non se ne è mai privato: Denis Mangia, ex ct dell’under 21, finalista agli Europei contro la Spagna. «Lorenzo con me è stato sempre perfetto, diciamo che è stato molto bravo a nascondere i difetti e a farsi apprezzare per i suoi tanti pregi».
Quali sono le sue caratteristiche più importanti?
«Le qualità tecnico-tattiche sono evidenti. La cosa che mi ha colpito di più è la grande umiltà negli allenamenti, l’applicazione per migliorare non solo i punti deboli ma anche le giocate che conosce a memoria».
Come spiega il fatto che in campionato sia ancora all’asciutto?
«Una pura casualità. Segnerà presto, gli auguro di sbloccarsi già contro la Lazio. L’importante è che sta proseguendo nel discorso di crescita. Esplose a Foggia in Prima divisione, poi si è ripetuto a Pescara in serie B, l’anno scorso con Mazzarri ha preso le misure della serie A, quest’anno si sta consolidando e l’anno prossimo diventerà un assoluto protagonista».
Contro il Borussia ha dimostrato di avere grande personalità.
«Sì, questa è un’altra sua qualità. Un ragazzo freddo e di grande carattere, con l’Under 21 non temeva nessuna partita e nessun avversario. Al San Paolo contro il Borussia ha segnato un gioiello su punizione. Un gol simile l’aveva fatto contro l’Inghilterra agli Europei».
Sacchi ha dichiarato che Lorenzo ha fatto registrare dei passi indietro.
«Non mi piace giudicare i concetti espressi da altri allenatori. In Italia un giovane ha bisogno di più tempo per crescere perchè non viene lanciato subito nella mischia. Facciamo l’esempio di Isco nel Real Madrid, un ragazzo di 21 anni protagonista in Champions: questo avviene perchè ha già giocato ad alti livelli negli anni scorsi con il Malaga».
Il gioco di Benitez è congeniale alle caratteristiche di Lorenzo?
«Assolutamente sì: è un tipo di gioco che permette a lui e agli altri esterni, Callejon e Mertens, di essere molto presente in zona tiro».
Insigne andrà ai Mondiali?
«L’ho incontrato prima di Italia-Germania, se la gioca sicuramente alla pari degli altri: Prandelli lo tiene in forte considerazione e può entrare tra i 23 in Brasile. Ma ora è presto, mancano ancora cinque mesi».
Fonte: Il Mattino
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