Ma sì, stemperiamo la tensione con una burla: «Ho messo la colonna sonora di Mission Impossible come suoneria del cellulare. Così, per non dimenticarmi quanto è forte la Spagna…» . Devis Mangia scherza, anche perché di cellulari in sala stampa ne sfoggia addirittura tre, ma in cuor suo è infastidito dall’idea di un’Italia quasi spacciata. E’ sempre una finale europea… «Io penso che qualche possibilità l’abbiamo – avverte – Non mi offendo quando sento che loro sono favoriti, però domani ce la giocheremo. Non esistono le squadre perfette. E anche se la
Spagna lo fosse da un punto di vista tecnico e tattico, noi avremmo le risorse per competere sul piano dello spirito, che conta allo stesso modo» . Esclude, Mangia, che i suoi ragazzi si possano sentire appagati per aver raggiunto la finale: «Li ho osservati a uno a uno. Vi garantisco che nessuno aveva lo sguardo appagato. Ho sempre detto che stiamo vivendo un sogno: e i sogni sono belli se durano a lungo. Questa è la partita più importante della carriera di tutti noi. Se saremo uniti e compatti, aiutandoci e sostenendoci nei momenti di difficoltà, il sogno potrà essere compiuto. Spero che la sconfitta di novembre, contro la Spagna, ci abbia insegnato qualcosa» .
L’AVVERSARIO – E se Mangia si fida dei suoi ragazzi, il collega-rivale Julien Lopetegui lo riempie di complimenti per l’atteggiamento che ha saputo trasmettere alla sua Under 21: «Mangia ha dimostrato di essere un allenatore fantastico. E l’Italia ha tantissimo talento, unito a un’ottima organizzazione difensiva. E’ una finale dura in cui dovremo spingerci al limite per portare a casa la Coppa. E’ vero, i nostri giocatori hanno più esperienza di partite come questa, ma il passato nelle finali non conta. Bisognerà giocare al meglio delle nostre possibilità» .
LE FILOSOFIE – Le due squadre hanno preparato in maniera diversa la vigilia. L’Italia si è trasferita a Gerusalemme all’ora di pranzo e si è allenata sul prato del Teddy Stadium ( «Bellissimo» ha detto Mangia), pernottando poi in uno degli alberghi della capitale. Tornerà nel suo quartier generale subito dopo la partita, per ripartire domani dall’aeroporto di Tel Aviv per l’Italia. La Spagna invece ha preferito rimanere nel ritiro con vista sul mare a Herzliya, a 65 chilometri dallo stadio: sarà a Gerusalemme solo un paio d’ore prima del fischio d’inizio. Il ct Lopetegui, accompagnato dai due portieri di riserva (!), ieri ha partecipato alla conferenza stampa come da regolamento Uefa e poi è tornato indietro per dirigere l’allenamento del pomeriggio.
Fonte: Corrieredellosport.
La Redazione.
D.G.
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