E’ arrivata l’ora e mezzo fatale, quella del dentro o fuori. Tutto in novanta minuti e spiccioli. L’Italia di Mangia si gioca l’ingressso tra le magnifiche otto che in giugno (dal 5 al 18) in Israele si contenderanno il titolo europeo che abbiamo vinto 5 volte negli ultimi 20 anni, l’ultima nel 2004, e che vede oggi la Spagna campione in carica.
RITORNO AL REGISTA – Si riparte dall’1-0 di Pescara, gol di Ciro Immobile, una gara che poteva finire con un margine ben più ampio se i nostri avessero approcciato la porta avversaria con più cinismo. tante e tali le occasioni che l’1-0 è sembrata veramente una vittoria striminzita. ma preziosa, se non altro perchè non abbiamo preso gol e, vista la consistenza della Svezia, soprattutto in difesa, ci sembra difficile che i nostri non riescano a colpire gli svedesi, chiamati a ribaltare il risultato. Dell’assenza “ingiustificata” di Verratti abbiamo parlato nei giorni scorsi. Marco non c’è e mangia si… arrangia. A Pescara ha rinunciato al regista schierando Marrone e Florenzi in mezzo. Bene, ma è mancato il Florenzi esterno, mal surrogato da Saponara. Così si torna all’antico nel consueto 4-4-2: Fausto Rossi, che è un regista al fianco di Marrone con Florenzi restituito alla fascia dove può esplodere il suo dinamismo e far valere il fiuto per il gol. A questo ci penseranno anche e soprattutto Immobile (già in rete a Pescara nell’andata), De Luca e Insigne, chiamato a fare la differenza dal centrocampo in su. Confermata la linea difensiva con Bardi in porta, De Sciglio e Frascatore sulle fasce, Capuano e Caldirola in mezzo.
ECCESSI DI GENEROSITA’ – «La Svezia all’andata ha fatto quello che ci aspettavamo, noi ora dobbiamo essere bravi a limitare al minimo le loro potenzialità senza snaturarci o stravolgere le convinzioni che hanno acquisito i ragazzi». Così ha detto Devis Mangia alla vigilia: «Ho rivisto con i ragazzi alcune cose. Abbiamo fatto cose positive e qualcosina che bisogna migliorare».
A Pescara dopo un tempo ricco di occasioni la squadra è un po’ calata nel finale: «Rivedendo la partita – ha spiegato il tecnico – non c’è stato narcisismo, è stato eccesso di generosità o di voglia di dare il proprio contributo che a volte rischia di avere effetti negativi anziché positivi. Ma conoscendo questi ragazzi, posso dire che è tutto fatto in spirito positivo. E’ giusto dare sempre un contributo importante, senza però dimenticare che il contributo importante lo dà ciascuno di noi all’interno della squadra e non fuori dal concetto di squadra».
PRECEDENZA A PRANDELLI – A Kalmar piove e, dopo la gara molto dispendiosa di venerdì, gli Azzurrini potrebbero trovarsi a giocare sul pesante. «Sono contro gli alibi – ha dichiarato Mangia – ma mi auguro che il terreno sia in buone condizioni. I ragazzi hanno quasi tutti recuperato, magari qualcuno non avrà i 90 minuti nelle gambe, ma sono sicuro che daranno tutti il massimo. In questi momenti subentri qualcosa di diverso rispetto alla condizione fisica: la voglia di andare oltre, o stimolo mentale e psicologico per raggiungere un obiettivo che è importantissimo per tutti. Verratti? Con la nazionale A c’è piena collaborazione partendo sempre dal presupposto che la Nazionale maggiore ha ed avrà sempre la precedenza».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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