Il ct dell’Italia, Roberto Mancini, ha rilasciato un’intervista esclusiva al Corriere dello Sport, toccando vari temi: dai giovani italiani che stanno emergendo, a Balotelli e i senatori come Bonucci e Chiellini. Mancini si è detto anche felice di aver costruito una bella Nazionale: “Penso di aver costruito una Nazionale speciale e divertente, simile a quella delle notti magiche del 1990. Kean è pronto a esplodere, non è come Balotelli perché io ho fatto giocare Mario a 17 anni nell’Inter e ha segnato anche gol decisivi. Lui non può fare quest’esperienza. Con me Donnarumma non ha sbagliato una partita, poi aspetto Meret, valuto Cragno e tengo presente anche Perin. Sedersi su questa panchina era un sogno che si è realizzato. Sono contento. Sto lavorando e pensando al futuro: guardo i giovani, li studio, li preparo e li faccio giocare. Bonucci e Chiellini sono i miei Cristiano Ronaldo, Giorgio poi è impressionante. Non ce l’ho con Immobile, è il miglior attaccante italiano, ma l’Italia non è come il club. Qui si giocano nove partite l’anno e vanno sapute sfruttate. Dobbiamo migliorare in zona gol. A marzo iniziano le qualificazioni europee e se Quagliarella continua a segnare e noi siamo in difficoltà, lo convoco di corsa. Ma il fatto è che per un discorso anagrafico, Fabio nel lungo periodo non può avere futuro in azzurro. Vale anche per Buffon. Io ho preparato un progetto che va dai due ai quattro anni, ma se nel corso del viaggio mi serve un Grande Vecchio, lo chiamo subito. Però chi entra deve capire che può anche uscire subito, perché i Mondiali sono ancora un obiettivo distante. Per Balotelli ho fatto il possibile e spero sempre che succeda qualcosa di positivo. Tornerà in Nazionale solo se lo merita, perché negli ultimi mesi ha dato davvero poco. Federico Chiesa deve imparare a segnare, poi sarà un vero top player. Barella è già un gigante. Zaniolo òo avevo seguito nell’under 19, come Tonali. E mi accorsi che aveva delle qualità non comuni per un ragazzo così giovane, che si misurava ancora in Primavera. Rispetto agli altri aveva più fisico e più qualità. E’ il talento del futuro. Il bello e il brutto di Roma è che un giorno è tutto nero, l’altro tutto bianco. Poi esiste una via di mezzo. Per me lui non è un Totti ma un interno di sinistra o di destra che può realizzare molti gol. Tant’è vero che Di Francesco lo utilizza per attaccare: Zaniolo ha fisico, potenza e tiro“. Dopo aver parlato di calcio, Mancini ha chiuso rilasciando un intervento sulla violenza negli e fuori dagli stadi: “La situazione sta diventando drammatica, non si può morire andando a vedere una partita di calcio. Le istituzioni devono intervenire, prendendo decisioni drastiche. Sono stato tanti anni in Inghilterra, dove la situazione era altrettanto drammatica: oggi i tifosi vedono le partite a contatto con i giocatori. E poi tutto quel razzismo, oggi che anche in Nazionale abbiamo calciatori di colore. Bisogna che i genitori inizino ad educare i propri figli: ripartiamo da questo”.
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