L’attesa è finita. Roberto Mancini e l’Inter, si (ri)parte. Una trattativa lampo, conclusa con soddisfazione. “C’era bisogno di cambiare, e Mancini conosce bene il mondo nerazzurro”, ha spiegato il presidente Thohir. Ecco tutte le parole della conferenza stampa odierna.
Prende la parola l’a.d. Bolingbroke: “Intanto vorrei ringraziare Walter Mazzarri, per quello che ha fatto con la nostra società. Ho conosciuto Mancini a Manchester, lui era al City e io allo United. E’ un grande lavoratore, conosce bene il mondo Inter e farà di tutto per riportare in alto l’Inter”.
Che effetto le ha fatto quest’affetto ricevuto?
“Mi fa molto piacere. Significa che in passato è stato fatto qualcosa di buono e questa è la cosa più importante”.
Mancini, torna dopo un po’ di anni. C’è anche un’Inter un po’ più povera rispetto a quella lasciata…
“E’ importante l’entusiasmo, ora tocca a noi lavorare sul campo, riportare i tifosi allo stadio”.
C’è qualche analogia tra questa Inter e quella vecchia?
“E’ difficile dirlo, non si possono fare paragoni perché non conosco tutti i calciatori”.
Cosa l’ha convinta ad accettare?
“Mi ha convinto ad accettare il progetto, in cui credo tanto. L’Inter è un grandissimo club, sono felice di averlo fatto. Quando si cambia significa che qualcosa non va, ma io credo che Mazzarri sia un allenatore bravo. C’è da fare qualcosa, io spero si possa fare quello che abbiamo fatto dieci anni fa. Non so se ci sono analogie, non conosco tutti i calciatori. Certamente c’è qualità come dieci anni fa. Bisognava avere un po’ di fortuna e fare meno danni possibili”.
Cosa pensa della famiglia Moratti?
“Hanno fatto la storia dell’Inter. Sono felice che lui sia felice, ci siamo parlati al telefono. E’ nella società e questo è importante. Sono contento che lui sia felice perché abbiamo iniziato a vincere insieme e posso soltanto ringraziarlo di avermi scelto per l’Inter dieci anni fa. La situazione societaria è diversa ma la sua figura è importante”.
E il triplete di Mourinho?
“Non è facile vincere tre trofei in una stagione. Nel 2004 abbiamo gettato le basi, i calciatori hanno capito che la strada era giusta e per i tifosi sono stati anni belli. Ora dobbiamo tornare a rivincere”.
Come giocherà questa Inter?
“Devo iniziare gli allenamenti, vedremo. Ho le mie idee, mi confronterò coi calciatori per vedere cosa pensano”.
Da sempre Mancini ha elogiato Kovacic…
“E’ un ragazzo con grandi qualità, non può sempre giocare al top. Ma ha le qualità per diventare un campione”.
Quando è arrivata la prima chiamata?
“Oggi è sabato, è arrivata giovedì sera. Sono molto contento”.
Cosa ha in mente di fare Mancini per questa Inter?
“Dobbiamo iniziare a vincere, sin da subito. Dobbiamo mettere serietà e professionalità nel nostro lavoro”.
E sul mercato di gennaio?
“Devo conoscere la squadra bene, è difficile dirlo adesso”.
Quali sono le competenze apprese durante i viaggi all’estero?
“Torno all’Inter dopo dieci anni, sono cresciuto tanto. Non so perché il presidente mi ha chiamato – prosegue sorridendo – Quando uno lavora all’estero fa esperienze straordinarie, con calciatori diversi e modi diversi di vivere il calcio. Ho imparato tanto in questi sei anni. La Premier è il miglior campionato al mondo, il Galatasaray è un grande club ed è stata un’esperienza straordinaria. Se un allenatore fa questo ha un grande aiuto. Ora torno all’Inter, e quello che ho fatto in questi sei anni mi sarà utile”.
Mancini può essere il Ferguson dell’Inter?
“Ferguson è stato al Manchester United per 27 anni, io non credo resterò qui 27 anni – sorride – Pensiamo al presente e non al futuro, pensiamo a tornare a vincere”.
Qual è il pensiero su Inter, Milan e Juve?
“Sono tre grandi club ai quali ora si sono aggiunti Roma e Napoli nel tempo. La Juve è la migliore squadra italiana, il Milan tornerà grande e noi dovremo combattere sicuramente con loro”.
Qual è il pensiero di Mancini su Medel?
“Conosco Medel perché l’ho visto giocare anche in Inghilterra, è un ottimo centrocampista. Non so dove potrà giocare, sicuramente non in porta… Ho giocato con Salas, ho allenato Pizarro e Jimenez. I cileni sono professionisti molto seri”.
Mancini, cosa pensa della crisi economica nel campionato italiano?
“E’ normale, purtroppo succede. Ma siamo il campionato italiano e dobbiamo sicuramente rialzarci”.
Mancini, qual è la sua posizione su Calciopoli?
“Sono sempre stato onesto, non mi nascondo. Oggi bisogna concentrarsi e pensare al campo, anche questo in Italia deve essere migliorato. Noi viviamo tra le polemiche, ma se miglioriamo questo miglioreremo anche noi. Pensiamo alla partita, i personaggi più importanti sono i calciatori che fanno vivere la gente”.
Il calendario adesso dice Milan e Roma…
“Sapevo soltanto del derby. L’anno scorso arrivai al Galatasaray il lunedì e il mercoledì giocammo con la Juve. Non ci sono partite facili, sono tutte difficili”.
Le caratteristiche di Nagatomo sono utili agli schemi di Mazzarri?
“Assolutamente sì. E’ un calciatore esperto, un nazionale giapponese, mi farà comodo sicuramente”.
Nel post-Mancini, all’Inter si sono alternati sette allenatori. L’Italia deve migliorare in questo?
“Non succede solo in Italia, è sempre così. Quando le cose non vanno bene, il primo a pagare è l’allenatore. Ci sono cose belle e altre meno belle, bisogna fare le cose per bene e non farsi licenziare. Ognuno di noi lavora per vincere. Non so quello che succederà, devo conoscere bene la squadra e anche a gennaio non è facile fare mercato. Vedremo nei prossimi mesi. Il primo obiettivo nostro è che i calciatori che sono qui rendono al 200%”.
Il fatto che la squadra sia giovane è un problema o uno stimolo?
“Stimolo, assolutamente. Perché possiamo crescere, avere entusiasmo e creare una squadra giovane e forte nel tempo. Vorrei giocare bene al calcio”.
Che idea si è fatto di Thohir?
“L’ho sentito, è molto carico. Ha molto da offrire e fare bene”.
Le piacerebbe riportare Balotelli all’Inter?
“Mario adesso ha chance importante da sfruttare in un altro campionato”.
E’ possibile giocare anche con la difesa a tre?
“Sì – ammette – Qui c’è anche Javier (Zanetti, ndr). Quando eravamo più giovani lo abbiamo fatto”.
Cosa pensa di Vidic e Guarin?
“Sono due grandi calciatori, Vidic si sta ambientando dopo aver giocato per tanti anni in Inghilterra col Manchester United. Guarin può essere un calciatore molto importante per l’Inter. Dovrò parlare con lui”.
Fonte: gianlucadimarzio.com
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