Sposato con la napoletana Federica Morelli, quando può fa un salto a Napoli dove all’atelier di via Carducci c’è il suo sarto di fiducia Gianni Marigliano. La Lazio è stata una delle sue squadre: da giocatore ha vinto lo scudetto, poi l’ha allenata conquistando una coppa Italia. Roberto Mancini, tecnico del Manchester City, seguirà da lontano con un’attenzione particolare Napoli-Lazio. Sfida Champions o sfida scudetto? «Sfida Champions, quella scudetto sarà il derby Milan-Inter. Però chi vincerà al San Paolo potrà continuare a credere fino alla fine anche al tricolore perché nel calcio tutto può sempre succedere». Napoli-Lazio, chi parte favorita? «Una gara aperta a tutti i risultati. Napoli e Lazio sono due grandi realtà del campionato italiano. Il Napoli gioca in casa e avrà dalla sua anche la spinta del pubblico, la Lazio è una squadra pericolosissima quando riparte e se ha spazi può essere letale. Una partita da tripla». Ricordi particolari del San Paolo? «Da avversario ho giocato qui tante volte, certo quel gol segnato con la Sampdoria in rovesciata rappresenta un ricordo molto piacevole nei miei vent’anni da calciatore. Giocare al San Paolo mi ha fatto sempre piacere perché si respira un’atmosfera particolare». Cavani sta segnando tantissimo, se l’aspettava? «Cavani è un grande attaccante: a me è sempre piaciuto, lo seguivo già nel suo primo anno di Palermo e l’avrei voluto portare all’Inter. Poi non se ne fece nulla. Quest’anno nel Napoli sta disputando una stagione straordinaria». E adesso Cavani lo vorrebbe al Manchester City? «Al Manchester City vogliamo calciatori forti ma è presto per dire quali». Lavezzi e Hamsik, gli altri due assi del Napoli: che ne pensa? «Fortissimi anche loro e non solo per il contributo offensivo che danno alla squadra e per il numero di gol. Sono importanti perché corrono tantissimo e si sacrificano per i compagni. Stessa cosa che fa Cavani. Sono tre attaccanti moderni». A Lavezzi darebbe la dieci di Maradona? «No, questo no. Diego resta Diego. La sua numero dieci la toglierei per sempre». Il Napoli, il tridente delle meraviglie e poi? «E poi tanti altri giocatori importanti. Ruiz ad esempio, lo avrei voluto al Manchester City, un giovane molto interessante: per il Napoli è stato un grande acquisto». Il lavoro di Mazzarri prezioso per la crescita del Napoli: è d’accordo? «Mazzarri sta facendo un ottimo lavoro e il Napoli esprime un buon calcio. Direi che hanno fatto bene a Napoli anche i suoi predecessori sulla panchina, mi riferisco a Donadoni e Reja». Reja sarà dall’altra parte. Un’insidia in più per il Napoli? «La Lazio è una realtà importante, merito dell’allenatore, della programmazione e dei calciatori». La programmazione, appunto. Come giudica quella di De Laurentiis? «In maniera estremamente positiva: da quando è arrivato De Laurentiis il Napoli è in continua crescita, soprattutto negli ultimi tre anni ha fatto grandissimi passi in avanti». Chi può decidere Napoli-Lazio? «Difficile dirlo, ci sono tanti calciatori forti da una parte e dall’altra. Problematico sceglierne uno». San Paolo tutto esaurito come ai suoi tempi da calciatore. «Giocare al San Paolo è sempre un piacere, il pubblico è molto caloroso, l’atmosfera è bellissima». Il suo cuore dice più Lazio? «No, da quegli anni è passato tanto tempo. Ora alleno al Manchester City. Tifo per il bel calcio, mi aspetto una grande partita». Milan-Inter un aperitivo gustoso. Lo scudetto passa per il Meazza? «Chi vince il derby mette una serie ipoteca sullo scudetto. Questo senza dubbio»
La Redazione
C.T.
Fonte: Il Mattino
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