Il fair play finanziario non è la rivoluzione; le grandi hanno già pronte le contromisure come gli aumenti di capitale per aggirare la svolta di Platini.
Il Napoli di De Laurentiis, che già lavora da anni tenendo ben presente il cambiamento in atto, sa bene che, oltre ai risultati sul campo e al potenziamento del marketing, bisogna pensare a due elementi di svolta della struttura economica del club: stadio e settore giovanile. Per il primo bisogna aspettare le elezioni e sedersi al tavolo con la nuova amministrazione per progettare il da farsi; servirebbe un project financing per il San Paolo, da modernizzare ed adeguare agli standard europei, soprattutto ora che arriva il profumo della Champions League. Per il settore giovanile, invece, c’è tanto da lavorare; oggi è il club che investe di meno in Italia e per qualità delle proprie attività è inferiore a tante società in Italia. La sfida principale è valorizzare i tanti talenti che affollano le giovanili azzurre, soprattutto per gli Allievi e Giovanissimi Nazionali. C’è da impostare un grande lavoro e non c’è niente di meglio che affidarsi ad un professionista serio e stimato nell’ambiente, che ha già messo in campo un progetto del genere. Il ds Bigon ha deciso di pescare nella sua città, affidandosi ad una persona per cui nutre profonda fiducia. Infatti, l’identikit porta a Giorgio Molon, responsabile del settore giovanile del Padova, che ha impostato in Veneto un lavoro molto vicino alle idee di De Laurentiis. Manca solo l’annuncio ufficiale, che arriverà a fine stagione. Il presidente del Napoli sa bene che bisogna innanzitutto fornirsi di strutture all’avanguardia e perciò ha in cantiere il progetto della costruzione della Cittadella dello Sport a Castelvolturno, con una foresteria per i ragazzi della Primavera, ai quali saranno costruite anche una scuola e una clinica dello sport. Molon ha già realizzato la costruzione di un settore giovanile all’avanguardia, proprio a Padova. Nel 1992 ha creato la scuola calcio Padova, realtà satellite del club veneto, che permette di valorizzare i talenti sin da quando sono piccoli, cioè dalla categoria Pulcini. Questa prassi è stata realizzata anche da altre grandi società, come Milan, Inter e Lazio per esempio. Il Napoli non ha una scuola calcio di riferimento e deve affidarsi alla collaborazione di altre realtà, come la Rea Romano, affiliata ai colori azzurri. Molon, inoltre, a Padova ha costruito una struttura capace di pescare dei talenti anche fuori regione, valorizzando la propria foresteria, in cui alloggiano i ragazzi non padovani. Molon ha deciso di migliorare continuamente la propria struttura, puntando principalmente sulla qualità degli istruttori. Infatti, nel 2005, crea l’accademia per allenatori prescelti, i quali seguono un ciclo di lezioni annuali teoriche e pratiche accompagnati da responsabili tecnici con esperienza pluriennale. Il Napoli non vuole essere una meteora, ma vuole creare un ciclo, stabilizzandosi ad alti livelli. Per raggiungere questo scopo bisogna costruire delle fondamenta solide, perciò il Napoli ha deciso di migliorare ancora la propria struttura societaria, che dall’arrivo del dg Fassone e del reparto scouting formato da Micheli, Mantovani e Zunino, ha arricchito sicuramente di professionalità la propria attività. L’attuale responsabile del settore giovanile Caffarelli, a differenza di quanto circolava in precedenza, resterà con un incarico naturalmente diverso rispetto a quello attuale, probabilmente di coordinamento tecnico.
Ciro Troise
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