La Prefettura ha rinviato il posticipo per motivi di sicurezza e viabilità. Lite sotterranea tra i due club sulla necessità del rinvio e sulla data del recupero: i bianconeri vorrebbero giocare subito e approvano l’opzione 30 novembre; il Napoli preferisce il 14 dicembre, dopo la Champions. E mentre il calcio litiga, a Pozzuoli la pioggia ha causato un morto e resta la massima allerta della Protezione Civile a Sarno e in Costiera Amalfitana
La decisione del rinvio di Napoli-Juventus su ordinanza prefettizia è arrivata all’ora di pranzo e ha scatenato polemiche in un calcio che a volte fatica ad aprirsi al resto del mondo. Al comitato per l’ordine pubblico riunitosi in mattinata in piazza del Plebiscito hanno preso parte il prefetto Andrea De Martino, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, l’assessore alla Protezione Civile della Regione Campania, Edoardo Cosenza, e il direttore sportivo del Napoli Riccardo Bigon (una presenza che innescherà la scintilla polemica). La decisione è stata determinata per la tutela dell’incolumità dei tifosi che si sarebbero recati allo stadio (oltre 50 mila) e per il forte dispiego di forze dell’ordine nell’emergenza maltempo sviluppatasi fra napoletano e salernitano (fra la notte scorsa e stamattina), che fra l’altro ha portato alla morte di un uomo a Pozzuoli e all’allagamento dell’autostrada Napoli-Salerno in diversi tratti, con chiusura di diversi caselli (Ercolano e Torre Annunziata Sud), oltre a smottamenti vari. Resta l’allarme in Costiera Amalfitana e nei comuni intorno a Sarno, dove il tragico bilancio dell’alluvione del maggio ’98 fu di 159 vittime.
Beppe Marotta (Juventus): “Dispiaciuti perché siamo in un buon momento. Il Napoli, che ha partecipato al vertice, avrà certamente avuto qualche elemento in più per aiutare le autorità nell’analisi”
LA POLEMICA – Ma proprio mentre la Prefettura comunicava la decisione (tra l’altro messa per iscritto in un’ordinanza solo qualche ora dopo) il sole splendeva su Napoli e in casa Juve sono aumentate le perplessità, lette fra le righe del comunicato ufficiale: “Dispiaciuti perché avevamo preparato a fondo questa partita e siamo in un buon momento di forma, reduci da una bella vittoria. Il Napoli, che ha partecipato al vertice, avrà certamente avuto qualche elemento in più per aiutare le autorità nell’analisi”. Come dire: Bigon e il Napoli hanno spinto a non giocare una partita che si poteva giocare (per favorire il recupero dei propri giocatori stanchi dopo il match di Monaco), partecipando al comitato e spingendo in questa direzione. Anche se successive dichiarazioni dell’a.d. Beppe Marotta sono dello stesso tenore: “Abbiamo appreso la notizia da Sky, ho chiamato immediatamente la Lega, che in quel momento non era a conoscenza. Successivamente ho ricevuto una telefonata del direttore sportivo del Napoli Bigon che mi ha comunicato quanto deciso al termine del vertice”. Il d.s. Bigon non sapeva ancora, tempisticamente, di questa presa di posizione juventina quando ha commentato a Sky: “Prendiamo atto e dal punto di vista del Napoli è stata una decisione condivisibile”.
LA RISPOSTA DEL NAPOLI – Poi, nel tardo pomeriggio, arrivano le meditate dichiarazioni da casa Napoli. Il presidente Aurelio De Laurentiis ha commentato in maniera istituzionale: “Condivido pienamente la decisione del prefetto di Napoli Andrea De Martino, presa in un momento di forte criticità meteorologica in tutta la provincia di Napoli. Peraltro i tragici eventi di Genova imponevano una attenzione particolare. Il calcio è uno spettacolo meraviglioso, questa partita lo sarebbe stato ancor di più, ma la realtà di questi giorni è un’altra ed è sicuramente prioritaria all’evento sportivo”. Più caustico il tecnico Walter Mazzarri: “Dispiace non aver giocato questa gara, la notizia del rinvio è giunta in ritiro durante il pranzo e di certo ha colto tutti di sorpresa. Eravamo pronti a scendere in campo concentrati e carichi per dare una gioia ai nostri tifosi. Siamo coscienti però che le ragioni di sicurezza hanno la priorità assoluta ed in questo momento il nostro pensiero va alle vittime di Genova e all’uomo che questa mattina ha perso la vita a Pozzuoli”. Come dire: cara Juve anche noi volevamo giocare e vincere e a Napoli non avresti passeggiato.
Riccardo Bigon (Napoli): “Non ci aiuta questo recupero, andiamo ad aggiungere una gara in uno dei cicli tremendi. C’è spazio il 14 dicembre tra le gare contro Novara e Roma”
LITI SULLA DATA – Dopodiché è iniziata una battaglia sotterranea, fatta di interessi diversi di due club che lottano per lo scudetto, per fissare la data del recupero. Dice Marotta: “La Juventus chiede, come è normale dal rispetto del regolamento, che la partita venga rigiocata nel primo giorno utile. Noi abbiamo fatto un esercizio e abbiamo visto che la prima data utile è il 30 novembre”. Si parla anche di 14 dicembre, stesso giorno in cui verrà recuperata Genoa-Inter, ma il dirigente bianconero insiste: “Non vogliamo entrare in scontri dialettici con la controparte. C’è un regolamento, che deve essere non interpretato, ma rispettato. Tocca alla Lega poi indicare quale sia la data più opportuna”. Da parte sua Bigon ha sottolineato: “Non ci aiuta questo recupero, andiamo ad aggiungere una gara in uno dei cicli tremendi. Credo che ci sia spazio il 14 dicembre”. Ed è la data che il Napoli preferirebbe così da non inserire altri impegni durante il girone di Champions League, con gli azzurri che si giocheranno le chance di qualificazione agli ottavi al San Paolo il 22 novembre contro il Manchester City e comunque nell’ultimo turno a Vila Real, il 7 dicembre. Tuttavia la partita potrebbe anche slittare al 15 dicembre, visto che domenica 12 i bianconeri saranno impegnati nel posticipo serale all’Olimpico contro la Roma.
Fonte: Gazzetta.it
La Redazione
M.V.
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