C’era una volta Edinson Cavani, attaccante dal fisico possente, un vero e proprio terrore per le difese avversarie. C’era una volta, perché oggi è soltanto un giocatore malinconico, che ha smarrito la via del gol e che vive un tormento interiore. A rendere ancora più complicata la questione c’è stato l’errore da dischetto, ieri pomeriggio. Ha avuto a disposizione l’opportunità più ghiotta per mettersi alla spalle la crisi personale, ma l’ha sprecata esaltando le doti del pur bravo Puggioni. In quello sguardo perso nel vuoto, Cavani ha racchiuso tutta la propria delusione: in quel momento s’è sentito in colpa, ha capito che quell’errore ha chiuso quasi del tutto il discorso scudetto. Certo, se avesse segnato, il Napoli avrebbe dimezzato lo svantaggio e chissà se nel tempo restante non avrebbe potuto rimettere in piedi il risultato. Il dato personale è preoccupante, l’attaccante non segna da otto partite, comprese le due di Europa League, contro il Viktoria Plzen, per un totale di 725 minuti. Un’eternità, per chi come lui, negli ultimi tre anni, ha viaggiato a una media gol impressionante per il nostro campionato: come lui che è andato oltre i 20 gol, hanno fatto soltanto Ibrahimovic, quando giocava nel Milan, e Di Natale. Il problema è reale, anche se stiamo parlando di uno tra i più forti attaccanti al mondo, che è inseguito da mezza Europa e che sta soltanto attraversando un periodo di scarsa forma. Sicuramente atletica, ma anche sul piano psicologico, il giocatore è abbastanza provato. C’è un oceano che lo divide dai suoi cari. E la lontananza dalla moglie, che nei giorni scorsi l’ha reso papà per la seconda volta (è nato Lucas, che segue il primogenito Bautista) e dai suoi bambini, lo sta rattristando tantissimo. Loro sono in Uruguay, dove Maria Soledad ha voluto far nascere il secondogenito che lui non ha ancora potuto vedere e che, probabilmente, conoscerà soltanto tra due settimane, in occasione della sosta per la nazionale. E la solitudine, sicuramente, non ne sta facilitando la ripresa. L’ultimo gol realizzato risale al 27 gennaio, a Parma.E quella prodezza ha determinato anche l’ultima vittoria esterna del Napoli che, da quella domenica, ha soltanto messo insieme una vittoria, una sconfitta e 4 pareggi.
Fonte: Gazzetta dello Sport
La Redazione
L.D.M.
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