Secondo gli investigatori, per la rapina subita da Marek Hamsik domenica sera, c’è anche quella dell’intimidazione. L’indiscrezione si è diffusa dopo il vertice tenuto ieri mattina in Procura, al quale ha partecipato anche il capo della Digos di Napoli. L’ennesimo atto violento nei confronti di un calciatore del Napoli o di un suo familiare ha allertato nuovamente i magistrati napoletani, quei pubblici ministeri che fanno parte del pool che si occupa dell’inchiesta «reati da stadio» (i sostituti Ardituro della Dda, Capuano e DeSimone) coordinata dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo. In effetti, dietro la rapina subita dal centrocampista slovacco, al quale è stato sottratto un orologio Rolex del valore di 25 mila euro, non ci sarebbe soltanto la volontà di assicurarsi il prezioso oggetto, mal’intenzione di intimidire la squadra e la società.
RESTITUZIONI – Ipotesi per le quali i magistrati, ieri, hanno sentito nuovamente Hamsik, che già quattro anni fa aveva subito una rapina dello stesso genere. Quella volta, però, il Rolex gli venne restituito dalla polizia che riuscì a recuperarlo. Ciò che ha indirizzato la mente degli inquirenti verso un quadro diverso da quello della semplice rapina, è proprio il fatto che tutte le volte che calciatori o familiari hanno subito una rapina, dopo qualche giorno è stato restituito loro tutto quanto tolto, dall’orologio (Hamsik e Behrami), all’auto (Hamsik), ma anche nel furto in casa Cavani.
PREMEDITAZIONE – Una certezza ce l’hanno gli inquirenti: chi ha agito (3 uomini col volto coperto, a bordo di un motorino) sapeva che in quella macchina c’era il centrocampista del Napoli. Ed è questo particolare che renderebbe percorribile l’ipotesi dell’intimidazione nei confronti del club. Hamsik è stato minacciato con una pistola ed è stato colpito a una mano dallo stesso oggetto per costringerlo a consegnare il Rolex. In chiaro stato di shock, il giocatore ha poi dichiarato alla polizia stradale di non essere in grado di fornire particolari utili per l’identificazione.
Fonte: Mimmo Malfitano per la Gazzetta dello Sport
La Redazione
L.D.M.
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