Brutto, forse poco motivato, imbottito di seconde linee. Il Napoli perde in casa del Cesena, che si aggiudica il primo memorial Lugaresi grazie al gol di Nadarevic nel primo tempo. Pessima la prova degli azzurri, Callejon è il protagonista in negativo con un rigore sbagliato a dieci minuti dallo scadere. Quello che affronta i romagnoli è però un Napoli 2 rinforzato dai ragazzi della Primavera. Senza 16 nazionali sparsi in tutto il mondo – primato in Italia – Benitez dà spazio ai giocatori finora meno impiegati e ai giovani. Nella formazione iniziale nessuna sorpresa rispetto alle attese.
In porta c’è Rafael, in difesa Mesto a destra, Uvini e Gamberini centrali, Dossena a sinistra dopo la tutt’altro che convincente apparizione alla Emirates Cup. Centrocampo a quattro con il solo Callejon probabile titolare nel Napoli che verrà: lo spagnolo è schierato a sinistra, mentre completano il reparto Donadel e il baby Romano in mediana, Bariti a destra. Il peso dell’attacco è tutto sulle spalle di Calaiò, supportato da Novothny. Il Cesena risponde con uno speculare 4-2-3-1 in cui De Feudis è il regista in mezzo al campo e Granoche il terminale offensivo. I giovani azzurri non difettano di personalità e si vede. Non è un caso che la prima occasione capiti sui piedi di Novothny, Campagnolo fa buona guardia sul tiro ravvicinato dell’attaccante dopo appena due minuti. Il gioco del Napoli, almeno nella fase iniziale di partita, si sviluppa più sulla destra. Dove c’è Bariti, che mette subito in crisi il dirimpettaio Renzetti con la sua velocità. T’aspetti il lampo partenopeo e invece arriva il gol del Cesena: è il 10’ quando Defrel lavora un buon pallone sulla sinistra e serve al centro Nadarevic, abile a superare Gamberini nello stacco e battere Rafael con un colpo di testa millimetrico.
Il Napoli sembra in difficoltà. E non riesce a uscire dal guscio, contro un avversario che sembra molto più fresco e motivato. I romagnoli vanno tre volte al tiro nel giro di una manciata di minuti a metà primo tempo. Nadarevic, Alhassan e De Feudis non trovano il bersaglio grosso, ma il pericolo fa suonare la sveglia in casa azzurra. Tanto che alla mezz’ora arriva la più nitida occasione per la squadra di Benitez, ma sulla girata di Calaiò fa buona guardia Campagnolo. Ci prova anche Romano, sufficiente la sua prova, chi non si vede affatto è Callejon: lo spagnolo sembra un corpo estraneo alla squadra, ancora una volta fuori dal gioco. E quando il Napoli preme, il protagonista diventa Campagnolo. Il portiere del Cesena sale in cattedra con due interventi prodigiosi su Calaiò e Novothny, prima che il direttore di gara annulli un gol allo stesso Calaiò per fuorigioco. Nella ripresa Benitez manda in campo la stessa formazione, con Callejon che comincia a destra e Bariti dalla parte opposta; ed è proprio dalla sinistra che arrivano i pericoli più grandi per la difesa romagnola. Bisoli rivolta come un calzino il suo Cesena, mentre Benitez pesca dalla panchina i giovanissimi D’Auria, Anastasio e Gaetano. Nel finale il Napoli ha l’occasione per pareggiare: Renzetti stende Callejon in area, per l’arbitro è rigore ma l’ex Real Madrid si fa ipnotizzare da Campagnolo. I romagnoli vincono il trofeo dedicato al loro ex presidente.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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