Riecco il 3-5-2, riecco Christian Maggio. L’esterno di Mazzarri torna titolare nell’Italia, torna a correre sulla fascia destra nel modulo che lo esalta. In campo dal primo minuto domani sera a Sofia, esordio degli azzurri di Prandelli verso Brasile 2014. «Sono diversi anni che gioco con la difesa a tre. Il mio Europeo? Potevo dare qualcosina in più, ma è arrivato anche il mio contributo». L’Italia nella testa e il Napoli, ovviamente. «Rispetto all’anno scorso la squadra è ancora più unita, sono arrivati molti giocatori importanti, potremo fare qualcosina in più ma contro di noi danno tutti il massimo. Tra i giovani e i meno giovani c’è una bella intesa. Di scudetto non ne abbiamo parlato, ma perchè no… Quest’anno può essere che diamo fastidio alle grandi».
Tre azzurri tra i convocati, c’è il portiere De Sanctis ed è la prima volta con la nazionale maggiore di Insigne. «Mi ha colpito la serietà di Lorenzo, anche se è giovane si vede subito che è serio. A ventuno anni potresti essere un po’ disattento, invece lui lavora sodo e segue molto Mazzarri, gli auguro una buona carriera». Innamorato di Insigne al punto tale da preferirlo a Lavezzi in zona tiro. «La differenza tra i due è l’esperienza, ovviamente. Sul piano tecnico sono molto simili. Sotto porta, però, Insigne è più concreto, Lavezzi arrivava tantissime volte davanti al portiere, ma poi non riusciva a fare gol».
Il duello con la Juventus, leit motif della stagione. «È un duello che va avanti da diversi anni. Qui non mi sento un infiltrato, anche se loro sono insieme da tempo non è difficile inserirsi nei loro movimenti». Il pensiero torna a Pechino, alla beffa tremenda di Supercoppa. Ha fatto i complimenti agli juventini? «Veramente no, ma perché non ne abbiamo parlato, comunque è acqua passata. La nostra rabbia è positiva. Resta il rammarico per aver giocato una partita così importante con due uomini in meno».
Il Napoli, Mazzarri, la difesa a tre. «In questi anni Mazzarri ha mostrato cose importanti sul piano del gioco e molte squadre, quando ci affrontavano, schieravano la difesa a tre. Il Napoli dava fastidio a tutti con quel modulo e anche la Juve l’ha cambiato durante la stagione scorsa e l’ha confermato in questo campionato. Mazzarri è riuscito a dare un’impronta importante non solo al Napoli». Chiusa l’ampia parentesi Napoli, l’esterno destro torna sulla Nazionale e sul 3-5-2, un modulo che presuppone un grande contributo da parte degli esterni di centrocampo. Maggio e Giaccherini titolari in Bulgaria: infortunati Abate e Balzaretti, al momento non sono molto le alternative. «Non ne vedo tante perché è da poco che tante squadre adottano questo sistema. Un nome è quello di Cassani. Per un difensore è più facile, come è successo a me, perché devi imparare soprattutto i movimenti difensivi».
Un pensiero sui giovani collegandosi a quello che disse Gattuso. («I ragazzi di oggi non li riconosco»). Anche Maggio sottolinea che i tempi sono completamente cambiati. «A diciotto anni portavo le borse ai magazzinieri, ora non si fa più. Anzi, se lo dici a un ragazzino magari ti risponde. Però oggi crescono più facilmente, c’è anche qualcosa di positivo». E una battuta sulle condizioni indecenti del manto erboso del San Paolo. «È difficile giocarci, non ci aspettavamo un campo del genere. Speriamo che in questi giorni ci sia un miglioramento».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.-
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