Per Mazzarri sono dei reattori. Quelli che producono energie per alimentare il gioco di squadra. L’allusione è agli esterni, un tempo chiamati ali. Quelle che nel Napoli mandano spesso in gol Edi Cavani. O almeno così succede nei giorni di gloria. Domani col Chievo spazio ai due fedelissimi della fascia: Camilo Zuniga e Christan Maggio. I due hanno giocato quest’anno, per intenderci, rispettivamente 1871 minuti e 1853 minuti. Per loro due non è un grande momento. Soprattutto per l’esterno della nazionale di Prandelli.
Tutta colpa di quell’infortunio alla mano rimediato poche ore prima la partenza per Parma: un’autentica disdetta perché il ragazzo di Montecchio Maggiore come sempre era stato tra i migliori fino a quel momento. Non solo 4 gol segnati (e tre uno dietro l’altro a Siena, Roma e Palermo proprio tra la 18esima e la ventesima giornata), ma anche tre assist. Insomma una garanzia. Poi la frattura del metacarpo. Un mese di stop, il rientro in panchina per tre gare di fila senza mai mettere piede in campo (Lazio, Sampdoria e Udinese). Con la Juventus stringe i denti: è la partita dell’anno, non può mancare. Ha il tutore alla mano, soffre ma corre per tutti i 90 minuti. Il suo procuratore, l’ex attaccante bianconero Briaschi, svela: «Il tutore con cui sta giocando ne limita la prestazione». Mazzarri, in questi giorni, ha accarezzato il pensiero di farlo riposare ancora un po’. Ma gli sono bastate poche battute scambiate con Christian per capire le sue intenzioni: «Voglio giocare contro il Chievo». È evidente che per ritrovare slancio, entusiasmo e speranza il Napoli deve puntare sugli esterni. Maggio è quello che ha fatto più reti quest’anno (4 gol): il suo primato in azzurro è di 5 reti, nella stagione 2008-2009 (la seconda con la maglia del Napoli).
Lontanissimo il suo record assoluto di gol in una stagione: 9 gol nel 2007-2008 quando era ancora alla Sampdoria. L’allenatore? Ovvio, Mazzarri. Maggio è dunque il caposaldo della fascia destra. La prestazione contro i bianconeri magari non è stata sontuosa, ma Christian al top è uno che si sciroppa chilometri di avanti e indietro. Dà supporto ad Hamsik (a proposito, domani col Chievo è lui il capitano), dà una grossa mano in fase difensiva. Il posto di esterno destro di centrocampo è suo e tale resterà, a meno di inaspettati tracolli.
Certo, l’idea di piazzare Armero (comunque 8 presenze da gennaio a oggi) sulla sinistra e spostare Zuniga sulla destra non è ancora scartata del tutto. Ma in gare del genere, Mazzarri – che già deve stravolgere il suo Napoli dalla cintola in giù con il debutto assoluto di Rolando e il rientro di Gamberini – preferisce puntare sul sicuro. In fondo Maggio è la gazzella che ha già capito tutto, o quasi tutto, quello vuole Mazzarri. Si conoscono dall’estate del 2007. Della batteria di quattro esterni, lui è il vero fuoriclasse, con Mesto ancora troppo in ombra (1 sol gol ma 720 minuti in campo). Anche perché con Zuniga, dalla parta opposta, forma una coppia che si capisce a meraviglia, sia pure a distanza di 50 metri. Nel gioco di Mazzarri, infatti, la posizione degli esterni deve essere equilibrata in ogni frangente. Se uno aggredisce, trasformandosi nel terzo o quarto attaccante, l’altro deve retrocedere, trasformandosi nel quarto o quinto difensore. I gol, poi, nascono spesso dagli esterni. Con i loro movimenti si creano le premesse positive per dare profondità di campo all’azione. Non solo con il cross, ma anche con gli inserimenti. Il Chievo è avvertito.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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