Ops, ma cos’è successo? Novanta minuti di sofferenza autentica, una giostra da lasciarci la testa: Swansea 0, Napoli 0, e alla fine, osservando quel bicchiere (nel quale si nasconde il veleno), l’espressione vaga di Christian Maggio basta e avanza per annusare il pericolo: «Non è fatta, perché sarà dura anche al san Paolo: ma noi avremo i tifosi dalla nostra e dunque sentiremo il loro calore. Ma questo è un buon risultato. Aver portato a casa il pareggio è stato importantissimo». Eh già, ma dov’è finito il Napoli, che per cinque minuti cinque s’è presentato (quasi) nel suo splendore e che poi, per gli altri ottantacinque, è stato capace di offrire il peggio di sé? «Non era facile, ne eravamo coscienti: ce lo aveva detto Benitez come giocavano ed è andata come prevedevamo. Squadra tosta, che gioca un bel calcio, direi persino atipica rispetto alle inglesi, perché non c’è solo fisicità ma anche possesso. E allora questo 0-0 fa comodo, perché non abbiamo perso, perché non abbiamo subito reti, perché avremo il ritorno nel nostro stadio e lo affronteremo con la consapevolezza di chi sa di dover fronteggiare un avversario assai solido, direi veramente bravo».
AVANTI CON GIUDIZIO – Benvenuti al San Paolo, quindi: perché mentre il «Liberty» diviene un puntino grigio che si smarrisce nella fitta nebbia d’un calendario da restare soffocati, è già il momento di chiedere aiuto alla propria gente, di spingerla in massa verso Fuorigrotta, di invocarla per esorcizzare lo Swansea e quella spavalderia che per una serata intera ha fatto traballare Maggio & compagnia: «E’ stata una gara complicata, nella quale però ognuno ha dato quello che ha potuto, ha aiutato i compagni. E’ stato evidente che eravamo in difficoltà, ad un certo punto, ma nessuno si è tirato indietro: Henrique, ad esempio, che pure era al debutto, ha sostenuto chiunque, ha offerto il proprio contributo affinché resistessimo. E adesso è proprio il caso di concentrarsi per il ritorno, senza dimenticare il Genoa…».
CHE PERICOLI – Rafael, Reina: santi subito. Perché il conteggio delle parate è stratosferico ed anche l’entità delle prodezze. E quando ormai la notte ha inghiottito anche la dodicesima sfida e per la terza gara consecutiva (dopo la Roma in coppa Italia, dopo il Sassuolo a Reggio Emilia) la porta è rimasta serrata, il sospirone di sollievo di Christian Maggio dà spessore a quello 0-0 altrimenti preoccupante. «In Europa League e in gare come queste bisogna ragionare diversamente, prendendo il lato positivo: era necessario, direi indispensabile uscire imbattuti da questo stadio, per non consentire allo Swansea di goder alcun vantaggio. Inutile negare: abbiamo rischiato tanto e tante volte, però siamo stati capaci di prendere quello che volevamo, anzi quello che consentiva lo sviluppo di una partita complessa. Noi ci aspettavamo le difficoltà, sono stati coraggiosi, hanno attaccato a raffica: però va valutata anche la nostra fase difensiva. E tra una settimana circa, invece, sarà diverso: perché noi al san Paolo potremo giocare in dodici… Questo pareggio è pesante, ai fini della qualificazione può essere decisivo. Ora dovremo batterli, ci basterà segnare un gol, un solo gol. Perché noi vogliamo andare il più avanti possibile».
Fonte: Corriere dello Sport
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