Londra è là fuori, oltre quel giardino fiorito: ‘na sera e Maggio, un’altra, part-time, ma quanto basta per andarsene di corsa a Stamford Bridge, per lanciarsi in volo verso un sogno: «Volevamo una gara di carattere e l’abbiamo ottenuta. Volevamo una vittoria che ci lasciasse tranquilli: e siamo riusciti a conquistarla. Volevamo dimostrare di essere in condizione: e pure ciò è arrivato». L‘erba voglio ormai cresce in quel San Paolo stordito da tanta bellezza e mentre intorno fioriscon desideri, la Champions diviene il pensiero ricorrente di chiunque, da Maggio in poi, si sia ubriacato, si sia abbuffato: sei reti e avanti tutta, aspettando la Lazio e l’Udinese, ma avendo il Chelsea in testa. «Io non ho dimenticato il salvataggio sulla linea di Cole, ci avrebbe dato maggiori certezze. Ma quella gara è dimenticata e oramai pure questa con il Cagliari. Ci aspetta una gara complicatissima, mercoledì sera, ma siamo in salute, io l’acido lattico non l’avverto».
DEDICATO AL MISTER- Sei gol al Genoa, sei gol al Cagliari: la macchina perfetta, che s’illumina di (rosso)blues s’è accesa in tempo utile e ora che si parte per andare incontro al proprio destino, l’ignoto sembra meno vago e assume contorni più definiti. «Stiamo bene, lo abbiamo confermato contro un’avversaria che è rimasta stupita dalla nostra ferocia. Questo successo e questa stagione confermano che ormai i meccanismi di Mazzarri e anche la sua filosofia sono stati digeriti appieno. Sappiamo quello che vuole, sappiamo come vuole che si affronti ogni gara: e pure contro il Cagliari abbiamo giocato come se stessi affrontando una finale. Ormai procediamo ragionando all’unisono».
OH YES – La scorpacciata che introduce al viaggio della speranza è una iniezione d’ulteriore fiducia e in una serata in cui l’istinto del killer è emerso in chiunque, da Lavezzi a Cannavaro, da Gargano, a Hamsik e poi fino a Maggio, ciò che resta di indiscutibile, è la condizione psico-fisica d’un Napoli capace di non distrarsi, di lasciare il Chelsea nello spogliatoio prima del fischio d’inizio e poi di recuperarlo, mentalmente, quando Brighi ha fischiato e la freccia azzurra s’è placata, con quel destraccio che gli è valso la terza rete stagionale. «Adesso, com’è giusto che sia, stiamo già pensando a mercoledì. Ma per un’ora e mezza ci siamo concentrati esclusivamente sul Cagliari. Il risultato rischia di trarre in inganno, ma prima le difficoltà erano indiscutibili. Siamo stati molto bravi noi nel rendere agevole questa sfida: è stata una partenza a presa rapida. Ma ora c’è il Chelsea».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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