L’ha sbloccata ancora lui, il tornante ritrovato, lo stantuffo di destra che spesso determina gli equilibri di squadra. Quarto gol in stagione per Christian Maggio, terzo consecutivo, di testa in elevazione in faccia proprio all’ex compagno Dossena. «Ormai siamo avversari, va bene così. Il gol rende felici ma quel che importa è che abbiamo vinto e che la classifica si accorcia ancor di più. Non è tempo di calcoli ma il pari della Juve ci fa piacere».
La banda bianconera è un chiodo fisso. Maggio e gli azzurri non lo diranno mai ma la corsa è su di loro che adesso scricchiolano. Questione di classifica e nervi, forse. Quelli che hanno tradito Marchisio, al quale il nostro Christian non le manda a dire. Saranno pure amici di ventura in Nazionale ma il campo è un’altra cosa. «Ha detto che odia il Napoli? Nessun problema, anche io odio la Juve». Schietto, ciuffo ribelle, Maggio non presta il fianco alla polemica. Però meglio mettere le cose in chiaro. «Marchisio è un bravissimo ragazzo, non voleva creare caos. Parlava in termini sportivi, come me del resto, odio la Juve calcisticamente parlando. In Nazionale ho un buon rapporto con gli juventini ma ognuno va per la sua strada».
Quella di Maggio pareva essersi interrotta. La brutta copia dello scattista ammirato in anni passati sull’out destro, per non parlare dei gol fino a un mese fa visti solo col binocolo, lui che aveva abituato tutti bene. Chissà, forse una stanchezza eccessiva smaltita in ritardo, forse il piacevole sconvolgimento della vita familiare. Fino a venti giorni fa a Siena. «Io non ho mai smesso di correre: vero, non ero brillante, ho accettato le critiche e mi sono fatto forte della fiducia di Mazzarri».
Le sue parole sono specchio fedele dei sentimenti che attraversano lo spogliatoio, adesso sì che il Napoli ci crede ma guai a dirlo in giro. È la settimana della sentenza della Corte federale che potrebbe smorzare ulteriormente le distanze con i bianconeri, è la domenica del terzo gol consecutivo e del Maggio ufficialmente ritrovato, è la settimana che partorisce forse nuovi sogni o solo illusioni. «Con il Palermo è andata bene, inizio così così, poi ci siamo ripresi alla grande. Il gol ti dà sempre grande carica, più ne faccio meglio è».
Adesso due trasferte, Firenze e Parma, poi il Catania: l’inizio del girone d’andata fu strepitoso, e se il Napoli si ripetesse? Maggio sorride: «Sarebbe troppo bello. Vi assicuro che non abbiamo alcuna intenzione di fermarci, poi contro la Juve al San Paolo probabilmente conosceremo il nostro futuro».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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