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Maggio: «Il Napoli è l’anti-Juve e la vera sorpresa sarà Insigne»

«Non giocheremo la Champions e questo può favorirci»

Una garanzia, Christian Maggio. Calciatore universale, moderno, completo. Grande feeling con Napoli, con la società e con Mazzarri. Disciplinato in campo e fuori. Poche parole, tanti fatti. Da quattro anni è così. E così ha fatto breccia nel cuore dei tifosi azzurri.

 Comincia una nuova stagione: le sue sensazioni alla vigilia di Palermo?
«Speriamo sia un anno positivo. Affrontiamo subito una squadra forte, il Palermo. E poi un esordio è sempre difficile perchè tutte vogliono dimostrare subito il loro valore. Sarà una partita molto combattuta».

Cosa teme di più degli avversari, il valore dei singoli o l’organizzazione di squadra?

«Il Palermo è una buona squadra, non ci sono grandissimi campioni ma tanti buoni giocatori. E soprattutto fa leva su una buona organizzazione. Poi Sannino con le sue squadre negli ultimi anni ha sempre disputato buone partite contro il Napoli. Dovremo dare il meglio, su questo non ci sono dubbi perchè ci aspetta una partita difficile, sappiamo bene le difficoltà di giocare al Barbera. Non vincevamo a Palermo da tanti anni, ci riuscimmo l’anno scorso: un 3-1 bellissimo, infrangemmo uno dei tanti tabù».

Da un allenatore all’altro, Mazzarri sarà in panchina, cancellata la squalifica: una buona notizia?
«La sua presenza in panchina sicuramente darà una carica in più, una presenza importantissima, senza dubbio una buona notizia. Peccato però non avere tre giocatori squalificati: purtroppo mancheranno a Palermo in un solo colpo Pandev, Zuniga e Dossena».

 Ancora su Mazzarri, il tecnico che l’ha valorizzata di più: come lo definirebbe?
«Lo conosco da diversi anni, dai tempi della Sampdoria e già dai primi giorni capii quello che voleva dai suoi calciatori. Poche parole e tanto lavoro, proprio come piace a me. Ho un bellissimo rapporto con lui e spero possa continuare a lungo. Sicuramente il suo contributo nei miei miglioramenti è stato fondamentale nel corso di questi anni».

Come vede il Napoli in campionato?
«La squadra è buona tenendo presente quello che è stato fatto negli anni precedenti e il valore degli ultimi acquisti arrivati nel gruppo. C’è una grande voglia di fare bene a cominciare già da Palermo. Poi alla fine faremo i conti e vedremo dove arriveremo».

 Ok, ma nella griglia ideale di partenza il Napoli è nel gruppo delle anti Juve, cioè tra le squadre in grado di lottare per il vertice?
«La Juve è la favorita, un gradino più su di tutte le altre. La vicenda Conte non influirà, la squadra è di grande valore, riusciranno tutti a reagire ai dieci mesi di squalifica dell’allenatore. Poi ci sono Milan, Inter e una sorpresa che può essere la Roma. E in questo gruppo c’è il Napoli, sì tra le anti-Juve ci siamo anche noi».

Priorità al campionato, non giocare la Champions League può essere un vantaggio visti i punti persi l’anno scorso?
«La priorità è il campionato. E’ vero che la Champions League l’anno scorso ci portò via tanti punti, non giocarla potrebbe essere un vantaggio per il campionato, almeno questo è il nostro auspicio».

 Chi può essere una delle stelle del nuovo campionato, magari proprio lei?
«Non mi piace parlare di me e stare sotto la luce dei riflettori. Preferisco parlare degli altri. Penso a Di Natale che non invecchia ma, un giocatore fenomenale. E tra le possibili sorprese ci metto Insigne, ha grandi numeri, in serie B è stato un grande protagonista: potrà fare molto bene anche in A».

Anche Prandelli si è espresso in maniera lusinghiera su di lui, potrà arrivare in Nazionale, nel gruppo si è parlato di lui?
«Insigne fa già parte del giro azzurro perchè è nell’under 21 dove si sta mettendo in luce. Nel gruppo azzurro tra noi non si è parlato di lui ma valgono le parole di Prandelli che sono sicuramente importanti. Lorenzo deve solo stare tranquillo e restare concentrato, prima o poi la Nazionale maggiore arriverà».

 E Maggio punta ai Mondiali in Brasile?
«Dopo i Mondiali in Sudafrica e gli Europei in Polonia e Ucraina con l’arrivo in finale contro la Spagna per me partecipare ai Mondiali in Brasile sarebbe bellissimo. Mancano due anni però, c’è tempo e bisogna innanzitutto conquistarli. Fare parte della Nazionale è un traguardo importante di ogni calciatore ma bisogna fare prima bene con il proprio club, quindi il mio obiettivo è dimostrare in campo con il Napoli il mio valore e solo così potrò meritarmi altre convocazioni nell’Italia».

Parentesi personale: un figlio in arrivo, lo farà nascere a Napoli?
«Il nostro bambino nascerà a Napoli ad ottobre. A Napoli io e mia moglie ci troviamo benissimo. Dopo la fase di ambientamento iniziale, perchè venivo da Vicenza dove la mentalità è diversa, mi sono sempre trovato benissimo. E ci sto benissimo adesso».

 La riconferma di Cavani, un bel punto di partenza?
«Edinson è importantissimo per noi, per il mister, per la città, per i tifosi. Ha dimostrato il suo valore attraverso i gol segnati in questi due anni e attraverso la continuità di rendimento: un grande professionista in campo e fuori. Sicuramente la sua conferma da parte della società è stata molto importante per il Napoli».

Due simboli del vecchio Napoli sono andati via: che ne pensa delle partenze di Lavezzi e Gargano?
«E’ stato bellissimo vivere l’esperienza con loro nel Napoli, hanno fatto scelte professionali diverse a auguro a tutti e due il miglior bene possibile. Sono situazioni che fanno parte del calcio, bisogna sempre guardare avanti. Il gruppo attuale del Napoli è molto buono, i nuovi acquisti si sono già inseriti, io guardo sempre in positivo».

 A livello personale dove pensa di potersi migliorare lei che è già un giocatore completo?
«Si può e si deve sempre migliorare, anche a trent’anni ci sono ampi margini. Penso che posso ancora crescere in fase difensiva, dovrò applicarmi soprattutto su questo».

E poi il nuovo modulo che prevede l’inserimento dei centrocampisti potrebbe consentirle di segnare qualche gol in più?
«Sì, credo che potrò avere qualche possibilità in più anche se per noi esterni non cambia moltissimo rispetto all’anno scorso. Segnare qualche gol in più è un mio obiettivo, ci proverò. Arrivare in doppia cifra? Mai dire mai…».

 Smaltita la rabbia per il ko in Supercoppa a Pechino con la Juve?
«Perdere così sicuramente è stato molto brutto. Vogliamo trasformare questa rabbia in energia positiva, io ho sempre ragionato così nella mia vita e nella mia carriera e questa è l’intenzione dei miei compagni. Ormai la Supercoppa è acqua passata, guardiamo avanti, ci saranno tante occasioni per rifarci. Adesso concentriamoci sull’inizio del campionato e sulla trasferta di Palermo».

I compagni, un altro uomo simbolo del Napoli è Hamsik, ormai una bandiera?
«Hamsik è il compagno ideale, tra l’altro nello spogliatoio siamo vicini di posto. Siamo simili perchè ci piace parlare il giusto. E’ un ragazzo serio, un giovane ma che ha già grande esperienza. In campo riesce a fare sempre la cosa giusta, dà la lettura alle situazioni di gioco, un giocatore completo e molto intelligente».

 Come affronterete l’Europa League?
«La onoreremo nel migliore dei modi cercando di arrivare il più avanti possibile. Consentirà anche di fare un po’ di turn over e ci teniamo a fare bella figura. Adesso dobbiamo attendere la compilazione dei gironi, ci sono squadre competitive, il livello è alto».

E la coppa Italia?
«Stesso discorso dell’Europa League, siamo i detentori del trofeo e dobbiamo difenderlo nel migliore dei modi. Ci teniamo a fare bene, questo è chiaro in tutte le manifestazioni. La priorità e il campionato».

 Ha inserito la Roma come possibile sorpresa per la lotta la vertice, quindi crede molto in Zeman?
«Sì credo in Zeman e giudico l’organico della Roma che secondo me è di grande qualità. Una squadra completa in tutti i reparti e poi credo molto nelle qualità di Destro, un giovane attaccante che ha numeri importanti e potrà fare molto bene in giallorosso».

La Roma, Balzaretti, suo compagno di nazionale: ha parlato con lei della sua scelta?
«Conosco bene Balzaretti, un ottimo ragazzo. Non ha mai parlato con me di questa cosa, ha fatto una scelta e come tutte le scelte va rispettata».

 Torniamo a lei, giocatore completo, universale: si considera il prototipo ideale del calciatore moderno?
«Ripeto, non mi piace parlare molto di me stesso, preferisco che a farlo siano gli altri. Mi applico sempre al massimo negli allenamenti e dò sempre tutto quello che ho in partita, sono queste le mie caratteristiche. Cerco di fare un bene un po’ tutte le cose e soprattutto di mettere sempre in pratica quello che mi dice l’allenatore, i consigli, le indicazioni che m’impartisce. E con Mazzarri il rapporto è bellissimo, mi trovo molto bene con lui».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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