LA DOPPIA MM. Ma sulle fasce, laddove in teoria ci sarebbe abbondanza, si rischierà poi l’emergenza: non è per caso che i radar da Castelvolturno vadano a cercare i «vecchi», cari fluidificanti di una volta. La carta di identità di Christian Maggio (trentatré anni a febbraio) è appesantita, la sua settima stagione partenopea procede però con la leggerezza dei tempi migliori: centottanquattro gare di campionato, una rinascita fisica sostenuta pure nella difesa a quattro, la garanzia di serietà e di affidabilità che giocano in suo favore ma anche la necessità – per la società, per il calciatore – di meditare a lungo. La «destra» scricchiola: Giandomenico Mesto è nelle condizioni anagrafiche di Maggio (trentatré ma tra sei mesi), dall’infortunio in poi ha trovato sempre meno spazio e sempre maggiore concorrenza: potrebbe tornare utile adesso, che c’è da colmare un vuoto tra le linee, dunque (re)inventandosi la funzione dell’esterno alto. Però domani, chissà…
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