Genoa 2-4 Napoli, stesso risultato di giovedì, a lasciarci le penne adesso sono i liguri. Otto gol in due partite, ma quattro subiti, sembra il ruolino di una squadra di Zeman ed invece è il Napoli di Mazzarri, proprio lui, miglior difesa del campionato fino ad oggi pomeriggio. Nuove indicazioni per Mazzarri, come contro il Dnipro le migliori giocate sono arrivate dopo il cambio di modulo, con l’ingresso di Mesto ed Insigne, che hanno allargato bene il gioco sulle fasce, compito importante che Maggio e Dossena hanno svolto poco e male, anche se il secondo si è riscattato dopo le deludentissime prove delle partite precedenti. Parliamo adesso di Maggio, l’esterno vicentino è da un po’ di tempo sottotono, in confusione e fuori forma. Farlo riposare per un po’di tempo non sarebbe un’idea sbagliata. Lo stesso discorso vale per Pandev, il macedone è da un mese che gioca notevolmente al di sotto dei suoi standard ed oggi si è pure infortunato. C’è un Insigne in forma straripante pronto a rilevarlo. Proprio dal giovane talento azzurro e da Mesto deve avvenire la rivoluzione del gioco mazzarriano, che ultimamente sta dando pochi frutti. Oggi entrambi sono stati bravi ad allargare il gioco sulle fasce e si sono resi pericolosissimi. Gol a parte, Mesto è stato una spina costante nel fianco della retroguardia genoana e da un suo cross è nata la rete di Hamsik, mentre Insigne ormai non ha bisogno di presentazioni, quando parte largo fa paura, salta l’uomo, cerca il tiro, mette ottimi palloni al centro, insomma è pericolosissimo. I tempi per un cambio di modulo sono maturi, un 4-2-3-1 di spallettiana memoria è quello che più si addice al Napoli in questo momento. Ecco l’eventuale formazione: De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Gamberini, Zuniga; Inler, Behrami; Mesto (Maggio), Hamsik, Insigne; Cavani. E pensare che in panchina ci sarebbe un certo Pandev, pronto a dare il suo contributo magari nell’ultima mezz’ora dove spesso riesce ad essere devastante, molto più che partendo dall’inizio.
A cura di Dario Gambardella
