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Maggio e De Sanctis sognano di vincere la Supercoppa a Pechino

I due azzurri caricano l'ambiente in vista del match che conta

E’ arrivato anche il loro momento, quello dei reduci dagli Europei, il portiere De Sanctis ed il tornante Maggio. Hanno smaltito il periodo di ferie supplementari, si sono allenati a Castelvolturno avendo saltato il ritiro in Trentino ed ora sono pronti a riprendersi il loro posto in squadra. De Sanctis e Maggio sono due pedine fondamentali nello scacchiere di Mazzarri: l’estremo difensore per la sicurezza che riesce a trasmettere ai compagni nel corso della gara; l’esterno di centrocampo, invece, per la sua capacità di dare profondità al gioco con le sue accelerazioni lungo la fascia destra. Due compagni di squadra benvoluti da tutti. Ed ascoltati. Non a caso, nella foto di gruppo scattata dopo la vittoria della Coppa Italia all’Olimpico, sono proprio loro a reggere il trofeo.

DE SANCTIS – Il portierone di Guardiagrele ha già superato le cento presenze con la maglia del Napoli (113 in campionato). Ed aspetta che la società convochi il suo procuratore per allungare il contratto di altri due anni in modo da chiudere la carriera in maglia azzurra. De Sanctis si è legato a filo doppio con il progetto di De Laurentiis. E gli piacerebbe conquistare qualche altro traguardo importante con la stessa maglia.  Con il Bayer Leverkusen è rimasto in panchina, lasciando che Rosati, il suo vice, disputasse per intero il match. Con il Bordeaux, invece, dovrebbe riprendere il suo posto tra i pali. Anche per assaporare il clima agonistico dopo un mese esatto di stop. Agli Europei, Morgan, era rimasto a guardare recitando comunque un ruolo importante all’interno dello spogliatoio. Sua l’idea di intonare la canzone di Claudia Mori, «Non succederà più». Suoi anche gli incitamenti a Buffon e gli altri compagni prima e durante le gare.  De Sanctis, nel Napoli ha il ruolo del saggio della compagnia. Interviene, infatti, quando c’è da risolvere qualche frizione interna o quando c’è da avere un confronto con la società. Ma è soprattutto in campo che si fa sentire. Quest’anno il Napoli dovrà stare attento a non incassare gol sui calci da fermo, suo tallone d’Achille.
MAGGIO – A differenza di Zuniga, Maggio riesce ad interpretare meglio il ruolo delle esterno. Si è specializzato infatti nelle due fasi di gioco tanto da indurre Prandelli a richiamarlo in Nazionale. Ma è nella capacità di dare profondità alla manovra e di farsi trovare puntuale in zona gol che Mazzarri lo preferisce a tutti gli altri. Lo scorso campionato ha centrato tre volte il bersaglio, uno in meno rispetto alle passate stagioni. Nel prossimo si è prefisso di avvicinarsi al suo record: nove reti, quando era alla Samp.
LA SFIDA – E’ cominciata già in Nazionale la sfida di Supercoppa. De Sanctis e Maggio hanno stuzzicato i colleghi juventini promettendo loro lo stesso trattamento riservato all’Olimpico per la finale di Coppa Italia. «Anche senza Lavezzi, e forse Cavani, vi batteremo di nuovo» , si sono congedati così da Chiellini, Bonucci, Buffon e compagni. Intanto stasera cominceranno a saggiare il grado di condizione atletica raggiunto. Ma su di loro, Mazzarri conta ad occhi chiusi.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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