Indietro tutta. Una resa senza condizioni che ha il sapore terribile del capolinea. Napoli in caduta libera, per certi versi. Titoli di coda sulla rincorsa scudetto? A questo punto sembra così. Al pari di un secondo posto che non è affatto una certezza. Dalla padella alla brace. Certo è che di fatal Verona si può parlare, ancora a vantaggio della Juve, in relazione ad un Napoli mai in grado di imbroccare la partita giusta al cospetto del Chievo.
Stregato dal Bentegodi, anche stavolta. Per il terzo anno di fila si lasciano le penne inesorabilmente. Solo che a questo giro finiscono a gambe all’aria le residue ambizioni di trascorrere un paio di mesi con il pensiero tricolore ad aleggiare nella mente. E dopo il passo falso in terra veneta, il post-gara è un insieme di sguardi cupi. Tutti tirano dritto, meno Christian Maggio. Che inquadra la situazione di impasse sfociata nel crollo del Napoli con un filo di autocritica, cercando il più possibile la radice del problema.
UN TEMPO REGALATO – «Giocando solo un tempo non è facile prenderci le partite – osserva il centrocampista – perché sappiamo che il destino è nelle nostre mani, ma dobbiamo guardare a questo aspetto per migliorare. Con una concentrazione che deve essere tale dal primo minuto. Ora combattiamo cercando di difendere questo secondo posto» . La classifica, appunto: quella che da un lato si allunga – costringendo i campani a guardare la Juventus con il binocolo – ma allo stesso tempo rende il posto Champions alla portata del Milan. Il finale, insomma, sarà rovente. «Non ci siamo mai rilassati nemmeno quando eravamo a parecchi punti dal Milan, ora purtroppo loro vincono sempre e ci sono delle difficoltà evidenti da parte nostra. Creiamo poche occasioni da gol, facciamo fatica a buttarla dentro, e rendere al 100% a volte diventa un’impresa. Però abbiamo le qualità per uscire alla grande da questo periodo particolare. Di sicuro lotteremo fino all’ultimo, anche per i tifosi che in questo trasferta erano tanti. Poi non si sa mai, succede di tutto, dobbiamo pensare a noi stessi perché possono cambiare tante cose» .
TROPPO FRENETICI – Intanto però c’è una gara interpretata male in partenza dagli uomini di Mazzarri. Ai quali, di fatto, rimane il colpo in canna con il Chievo che ne approfitta. «Brutto primo tempo, poi abbiamo cercato di ribaltare il risultato – spiega Maggio – avendo anche le occasioni per farlo, ma potevamo stare qui fino a domani e probabilmente il pallone non sarebbe mai entrato. Ci abbiamo messo sicuramente del nostro, soprattutto nella prima fase» . Ma anche passato lo scossone, ci si ritrova con un pugno di mosche in mano. «E’ un periodo così, non gira bene niente, specie sotto porta non riuscire a buttarla dentro a lungo andare genera molti problemi. Lo dimostra anche il rigore sbagliato nel momento in cui stavamo premendo alla ricerca del 2-1. E anche il loro secondo gol, pochi minuti prima dell’intervallo, ci ha un po’ tagliato le gambe. Usciamo con grande amarezza e anche qualche demerito. Giocando troppo frenetici si finisce per sbagliare, quindi dobbiamo ritrovarci in fretta. Cercare di non ripetere partite così, rimanendo più tranquilli già da domenica contro l’Atalanta. Bisogna pensare soltanto alla giocata semplice e senz’altro ne verremo fuori» .
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro